La prima opzione per la Finlandia resta l'adesione alla NATO insieme alla Svezia, con cui ha presentato la propria candidatura in maggio in seguito all'invasione russa dell'Ucraina, ma Helsinki comincia a considerare anche l'ipotesi di compiere questo passo da sola. È quanto affermato dal capo della diplomazia Pekka Haavisto alla televisione pubblica, giudicando però ancora prematura una chiara presa di posizione al riguardo.
Il ministro degli esteri ha evocato l'impasse in cui si trova la richiesta di Stoccolma. Questa era già osteggiata da Ankara e lo è maggior ragione ora, dopo una serie di manifestazioni antiturche, culminate nel Corano incendiato davanti all'ambasciata turca in Svezia da Rasmus Paludan, estremista noto per la sua opposizione all'Islam. Le autorità svedesi hanno deplorato l'accaduto e hanno espresso solidarietà con i musulmani, ma hanno anche precisato che la Costituzione non permette di vietare il ripetersi di simili episodi. Non abbastanza per placare le proteste del Governo di Recep Tayyip Erdogan, il cui via libera è necessario (come quello di tutti gli altri membri) per poter entrare a far parte dell'Alleanza atlantica.
Oltre alla ratifica turca, a Svezia e Finlandia manca ancora anche la luce verde da parte dell'Ungheria, che però ha sempre ribadito di non volersi mettere di traverso.
Mentre la Finlandia per la prima volta ipotizza un "piano B", l'omologo svedese di Haavisto, Tobias Billström, ha fatto sapere ai media martedì di essere in contatto con il collega per capire esattamente quale rotta Helsinki intenda seguire.
Notiziario 11.00 del 24.01.2023
Notiziario 24.01.2023, 11:16