“Se le forze siriane e russe non lasceranno determinati territori della regione di Idlib entro la fine del mese di febbraio, lanceremo una vasta operazione militare”. Questo l’ultimatum lanciato mercoledì da Recep Tayyp Erdogan .
RG 18.30 del 19.02.20: il servizio di Crisitina Savi
RSI Info 19.02.2020, 19:45
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L’annuncio arriva dopo i recenti incontri bilaterali tra il Governo russo e quello turco, tenutisi a Mosca il 17 e il 18 febbraio, che non hanno portato ad alcun accordo per risolvere il conflitto che attanaglia la Siria nord-occidentale. Nella regione, da dicembre si fronteggiano l’esercito di Damasco, appoggiato dal Cremlino, e i miliziani anti-regime sostenuti dalla Turchia.
Alle dure parole di Erdogan non si è fatta attendere la reazione del Cremlino. “Si tratterebbe di un attacco contro il legittimo Governo di Damasco e dal nostro punto di vista la peggiore opzione possibile”, ha dichiarato il portavoce del Governo russo Dmitri Peskov.
Il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov ha inoltre precisato che la Russia continuerà a trattare con Ankara per arrivare a un accordo utile per risolvere il conflitto.
Intanto, i combattimenti nella regione di Idlib continuano a provocare vittime. Stando alla protezione civile siriana, nelle ultime ore sono stati uccisi almeno cinque civili e undici sono rimasti feriti da raid aerei russi e governativi.
Dall’inizio della crisi, lo scorso dicembre, sono stati feriti e uccisi decine di civili e militari e quasi 900'000 persone sono state costrette a lasciare le proprie case.