Sarà il trentanovenne senatore dell’Ohio J.D. Vance ad accompagnare Donald Trump nella sua corsa alla Casa Bianca. L’annuncio del candidato vicepresidente è stato fatto lunedì nell’ambito della convention nazionale repubblicana a Milwaukee, nel Wisconsin.
https://www.rsi.ch/s/2203926
Una scelta su cui hanno influito due fattori: “La lealtà e l’anagrafe”, come afferma Andrea Vosti, corrispondente RSI negli Stati Uniti. “Partiamo con la lealtà. È vero che in passato, ai tempi delle elezioni del 2016, Vance era stato un feroce critico di Trump, ma negli ultimi anni ha compiuto una decisa virata verso la destra populista su temi importanti come l’economia, l’immigrazione illegale e verso l’isolazionismo in ambito di politica estera. Una parabola che lo ha fatto approdare nella cerchia dei fedelissimi dell’ex presidente che oggi J.D. Vance difende con una devozione assoluta”.
E per quanto riguarda l’età?
“J.D. Vance ha appena 39 anni e con la sua giovinezza proietta nuova linfa, nuova energia dentro una contesa che vede due anziani uomini bianchi competere per la Casa Bianca. E poi c’è un altro elemento da non dimenticare: in caso di vittoria a novembre, fra quattro anni Trump non potrà più ricandidarsi per un terzo mandato. Ecco allora che con la scelta di un giovane ‘clone’, come lo ha definito Joe Biden, Trump si assicura la continuità e il controllo del movimento ‘MAGA’ (Make America Great Again) sul partito repubblicano”.
Con la scelta di Vance, molto vicino all’ex presidente per le sue posizioni politiche populiste, Donald Trump corre però il rischio di non ampliare la sua base elettorale. È così o Vance porta comunque qualcosa in più al ticket repubblicano?
“In effetti questa è la grande incognita, poiché le posizioni politiche dei due candidati si possono in buona sostanza sovrapporre. Su alcuni dei grandi temi della campagna elettorale Trump e Vance hanno posizioni identiche. E anche lo stile dei due è molto simile, visto che entrambi non hanno paura di apparire sfacciati o arroganti. Ma Vance porta comunque qualcosa in più al ticket repubblicano e non soltanto in ottica 2028. Nel romanzo autobiografico che l’ha reso famoso, ‘Elegia americana’, Vance raccontava proprio quell’America della working class bianca e del Midwest industriale che si sente abbandonata dalle élite del Paese, quell’America che, in buona sostanza, non crede più nel sogno americano. Ecco che allora Vance porta una credibilità che potrebbe aiutare Trump a estendere la sua base elettorale proprio in quegli Stati chiave del Midwest industriale come l’Ohio, il Michigan, la Pennsylvania oppure il Wisconsin”.
USA, al via la convention repubblicana
Telegiornale 15.07.2024, 20:00