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ONU, l’addio di Biden con l’irrisolta crisi mediorientale

Il presidente statunitense fra i primi a rivolgersi - per l’ultima volta - all’Assemblea generale. Tengono banco Gaza e Libano - Amherd ribadisce l’impegno svizzero

  • 24 settembre, 19:38
  • 25 settembre, 12:34
03:51

Si è aperta l'assemblea generale dell'ONU

SEIDISERA 24.09.2024, 18:20

  • Keystone
Di: AFP/ATS/pon 

Alla 79esima assemblea generale dell’ONU martedì a New York è arrivato il momento del commiato dalla scena internazionale per Joe Biden, che lascerà la carica in gennaio e che è stato fra i primi a parlare. “La gente è più importante che rimanere al potere”, ha dichiarato il presidente statunitense, accennando al suo ritiro dalla corsa per un nuovo mandato alla Casa Bianca e mandando nel contempo un messaggio ai dirigenti mondiali. Una sorta di testamento e di bilancio, macchiato dalla crisi in corso in Medio Oriente. Biden ha insistito sul fatto che “una guerra generalizzata” non è nell’interesse di nessuno e che “una soluzione diplomatica” è sempre possibile. Biden ha ricordato poi l’accordo di cessate il fuoco elaborato con Qatar ed Egitto ed approvato dal Consiglio di sicurezza, ma rimasto lettera morta. Washington si è rivelata fin qui impotente nel fermare l’escalation che nelle ultime settimane sta travolgendo anche il Libano. Martedì il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha ribadito che gli attacchi contro Hezbollah - che fra lunedì e martedì hanno causato oltre 550 morti fra cui decine di donne e bambini e due operatori dell’UNHCR - proseguiranno. E sul fronte opposto il movimento sostenuto dall’Iran ha ribadito che continuerà a bersagliare la Galilea fino alla cessazione delle ostilità a Gaza.

03:33

L'Assemblea generale delle Nazioni Unite

Telegiornale 24.09.2024, 20:00

“Il Libano è sull’orlo del precipizio” e “Gaza è un incubo permanente che rischia di trascinare tutta la regione nel caos”, ha dichiarato il segretario generale dell’ONU Antonio Guterres. Ad ascoltarlo anche il presidente dell’Autorità nazionale palestinese Mahmud Abbas, seduto per la prima volta fra gli altri leader in virtù del nuovo statuto di Stato osservatore. Abbas parlerà giovedì. “Israele sta trascinando tutta la regione verso una guerra”, ha accusato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, così come quello iraniano Masud Pezeshkian. I valori delle Nazioni Unite, che l’Occidente afferma di difendere, stanno morendo a Gaza, ha detto il presidente turco, accusando Israele di perpetrare un genocidio e tornando a paragonare Benyamin Netanyahu ad Adolf Hitler.

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Joe Biden

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Biden ribadisce l’impegno di Washington per l’Ucraina

Nell’aula di New York si è parlato anche del secondo grande conflitto in atto, quello in Ucraina oggetto anche in serata di una riunione del Consiglio di sicurezza ai più alti livelli, con la presenza del segretario di Stato Antony Blinken, del presidente ucraino Volodymyr Zelensky e, per la Svizzera, di Ignazio Cassis. “Putin ha fallito”, ha dichiarato Biden, promettendo che Washington continuerà a sostenere Kiev. L’Ucraina sarà al centro dei lavori mercoledì, quando Zelensky parlerà all’assemblea. Prima di rientrare in patria, inoltre, ha previsto anche incontri con entrambi i candidati alla Casa Bianca, Kamala Harris e Donald Trump.

Viola Amherd: “Diritto internazionale umanitario quale priorità assoluta”

L’inasprimento delle tensioni globali preoccupano anche la Confederazione, prossima ad assumere la presidenza del Consiglio di sicurezza. Nel suo discorso all’assemblea, Viola Amherd ha ribadito l’impegno elvetico per il diritto internazionale umanitario quale “priorità assoluta” per difendere le popolazioni civili dalle conseguenze dei conflitti. Le Convenzioni di Ginevra compiono quest’anno 75 anni, ha sottolineato. La presidente della Confederazione ha ribadito il sostegno di Berna alla promozione della pace, al multilateralismo (citando quale esempio la conferenza del Bürgenstock per l’Ucraina), e all’ONU come unica organizzazione a carattere universale in grado di affrontare tutte le sfide, dai conflitti alle catastrofi fino al cambiamento climatico.

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Il mandato alla Svizzera per una conferenza internazionale sul Medio Oriente

SEIDISERA 24.09.2024, 18:23

  • Keystone

Un’organizzazione che andrebbe rafforzata, ha detto, ma che oggi è in crisi, vittima delle divergenze fra i cinque membri del Consiglio di sicurezza dotati del diritto di veto. Un Consiglio che rappresenta un mondo che non c’è più e che continua a escludere “in modo inaccettabile” l’America Latina e l’Africa, ha denunciato il presidente brasiliano Lula da Silva, chiedendo un’ampia revisione della Carta delle Nazioni Unite.

Cassis invita al dialogo con la Russia

In un discorso al Consiglio di Sicurezza sulla guerra in Ucraina, il Ministro degli Esteri Ignazio Cassis ha invitato al dialogo con la Russia. A suo avviso, la conferenza di pace tenutasi al Bürgenstock a giugno ha sbloccato la situazione.

“Questo primo passo verso la pace deve essere seguito da altri. È importante continuare il dialogo anche con la Russia”, ha dichiarato Ignazio Cassis. In questo modo, la Svizzera ha scelto un tono diverso da quello di altri Paesi occidentali come Stati Uniti e Francia, che hanno condannato con la massima fermezza la Russia e tutti gli Stati che sostengono l’aggressione russa.

Alla riunione ha preso parte anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, il quale ha dichiarato che la Russia, unico aggressore del conflitto, potrà essere “costretta alla pace” solo dalla comunità internazionale.

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