Il premier olandese Mark Rutte ha rassegnato le dimissioni dopo che la sua coalizione non è riuscita a trovare un accordo su una riforma del sistema di asilo. "Le divergenze erano insormontabili", ha dichiarato. Finisce cosi il suo quarto governo consecutivo, che ha fatto del politico liberale il premier più longevo della storia olandese. Ora verranno indette elezioni anticipate.
Da mesi l’Olanda sta cercando di darsi nuove regole per arginare l’arrivo di migranti, dopo le scene dell’anno scorso quando i richiedenti asilo dormivano in bivacchi davanti ai centri di accoglienza perché i posti disponibili erano esauriti.
I due partiti più a destra nello schieramento uscente – i liberali di Rutte (VVD) e i democristiani (CDA) – hanno proposto la creazione di due categorie di richiedenti asilo: quelli in fuga da persecuzioni e quelli in fuga da guerre. Gli appartenenti a quest’ultima categoria dovrebbero tornare a casa non appena il conflitto è cessato e il numero di parenti che hanno diritto alla riunificazione familiare verrebbe drasticamente ridotto.
Ma gli altri due partiti - i liberali-progressisti del D66 e l’Unione cristiana (CU) – non hanno accettato la bozza di riforma.
Rutte sempre più a destra sul tema
I Paesi Bassi, 18 milioni di abitanti, sono il paese più densamente popolato d’Europa. Nel 2022 le domande d’asilo accolte sono state 21’500 (la cifra non comprende gli ucraini a cui viene accordata la protezione temporanea). Il paese ospita migliaia di lavoratori e studenti stranieri. La pressione sui prezzi degli alloggi è forte.
Mark Rutte stava cercando da tempo di profilarsi a destra sul tema. Lo scorso mese aveva accompagnato a Tunisi la premier italiana Giorgia Meloni, con cui ha manifestato forte intesa sulla necessità di arginare i flussi migratori all’esterno dell’UE.
Gli olandesi dovranno dunque scegliere una nuova Camera bassa (150 seggi) con il sistema proporzionale. Alle ultime elezioni provinciali (che determinano indirettamente la composizione del Senato) il primato relativo della VVD di Rutte è stato insidiato da un nuovo partito agrario populista che ha raggiunto il secondo posto.
Il governo caduto era in carica dal gennaio del 2022. Per formarlo c'erano voluti mesi di trattative, le più lunghe nella storia olandese.
Notiziario
Notiziario 07.07.2023, 21:14
Contenuto audio