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Ospedali sotto assedio a Gaza

Carri armati alle porte, niente rifornimenti ed elettricità ed i pazienti muoiono - UNRWA presto costretta a cessare le operazioni umanitarie - Soldati israeliani nel Parlamento di Hamas

  • 13 novembre 2023, 15:50
  • 13 novembre 2023, 21:35
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L'ospedale al Shifa visto dall'alto

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Di: AFP/Reuters/pon

Carri armati israeliani si sono posizionati nelle immediate vicinanze dell’ospedale al Shifa, il più grande della Striscia di Gaza, sotto il quale secondo Israele si troverebbe il principale centro di comando di Hamas. La struttura è priva da tre giorni di elettricità e rifornimenti e secondo il portavoce del Ministero della sanità locale vi sarebbero già morti 34 pazienti - sette bambini nati prematuri e 27 persone in cure intense - perché non funzionano più le apparecchiature che li tenevano in vita.

D’altra parte, stando ad Hamas, anche gli altri nosocomi nel nord della Striscia sono fuori uso dopo oltre un mese di conflitto che ha fatto seguito all’attacco islamico in territorio israeliano del 7 ottobre. La situazione è “grave e pericolosa”, ha dichiarato il patron dell’Organizzazione mondiale della sanità. E mentre Joe Biden ha lanciato un nuovo appello alla moderazione, all’ospedale al Quds Israele afferma di aver eliminato 21 terroristi.

Gaza, ospedali fuori uso

Telegiornale 13.11.2023, 12:45

Il movimento radicale islamico “non controlla più Gaza” ed “è in fuga”, ha detto in serata il ministro della difesa israeliano Yoav Gallant, mentre sui social rimbalzava la foto che ritrae i soldati con la bandiera della stella di Davide all’interno del Parlamento di Hamas a Gaza City.

UNRWA senza carburante, deve sospendere gli aiuti

L’UNRWA, l’organizzazione dell’ONU per i rifugiati palestinesi, ha dal canto suo reso noto che cesserà le sue operazioni umanitarie entro 48 ore se non saranno consentite forniture di carburante. “Questa mattina due dei nostri principali subappaltatori per la distribuzione dell’acqua hanno smesso di funzionare - non hanno più carburante - cosa che priverà 200’000 persone dell’acqua potabile”, ha scritto su X Thomas White, uno dei suoi responsabili.

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Alla sede ONU di Ginevra ricordati i 101 collaboratori già morti a Gaza

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Per le Nazioni Unite e i loro collaboratori questo è il conflitto più sanguinoso dalla nascita nel 1945: oggi, lunedì, hanno reso omaggio ai 101 dipendenti già morti sotto le bombe israeliane. Una cerimonia si è tenuta anche a Ginevra, dove non sono state issate le bandiere dei 193 Paesi membri. Nel complesso, le vittime a Gaza sono invece ormai 11’180, fra cui 4’609 bambini. Sul fronte israeliano si contano invece 1’200 morti. Le autorità hanno reso noto che dall’inizio delle operazioni militari sono rimasti inoltre uccisi 44 soldati.

Resta inoltre in sospeso la sorte di 240 ostaggi. Hamas ha reso nota la proposta fatta ai mediatori qatarioti: il rilascio di un massimo di 70 donne e bambini in cambio di cinque giorni di totale cessate il fuoco a Gaza che permetta la distribuzione di aiuti umanitari.

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