L’Assemblea costituente (con voto unanime dei 545 membri) voluta dal presidente venezuelano Nicolas Maduro ha assunto le funzioni dell’Assemblea nazionale dopo che i deputati si erano rifiutati di sottomettersi alla sua autorità. I deputati stessi hanno stigmatizzato la decisione affermando che "non ci presenteremo mai a questa menzogna costituente".
Si completa, quindi, il processo di annullamento dei poteri del Parlamento, iniziato subito dopo le elezioni del dicembre 2015, quando l'opposizione conquistò una maggioranza di due terzi dei seggi. Appena instaurata la nuova legislatura, il Tribunale Supremo di Giustizia la dichiarò in oltraggio alla corte, annullando ogni sua decisione, in base a denunce di brogli nelle elezioni, del resto mai chiariti.
Nell'aprile scorso lo stesso Tribunale si è attribuito i poteri del Parlamento e sospeso l'immunità dei deputati, innescando una crisi istituzionale che ha portato alla rottura tra il Governo e la procuratrice Luisa Ortega Diaz, riparata, nelle ultime ore, in Colombia. L’ondata di manifestazioni contro il progetto e il presidente sono costate la vita a oltre 120 persone.
ATS/ANSA/Swing