Facebook e Instagram hanno annunciato giovedì di togliere la censura ai post contro la Russia, un’eccezione rispetto alla politica adottata sino ad ora dai due social media.
Una decisione che è stata fortemente criticata da Mosca, a tal punto che l’ufficio del procuratore generale russo vuole che Meta, la società che detiene i due social, venga riconosciuta come un’organizzazione estremista. "Quello che sta facendo Meta", ha affermato il vicecapo del comitato sulle tecnologie e le comunicazioni, "è chiamato incitamento all’odio razziale che nella legislazione russa si qualifica come estremismo". È stata inoltre inoltrata richiesta affinché Instagram venga bloccato nel paese: da oggi, venerdì, l'accesso al social è limitato. "Qui", afferma la procura, "viene pubblicato materiale che contiene l’invito a commettere atti di violenza contro cittadini russi, compreso il personale militare".
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RSI Info 08.03.2022, 18:29
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"Può fomentare i discorsi di odio"
E preoccupazione è stata espressa anche dall’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani (UNHCR) che ha sottolineato come questa decisione possa contribuire a fomentare discorsi di odio all’indirizzo del popolo russo.
Meta: maggiore indulgenza
Da parte sua Meta, per voce del responsabile della comunicazione Andy Stone, ha difeso la scelta, affermando che alla luce della guerra in Ucraina vi è maggiore indulgenza su alcune espressioni come "morte agli invasori russi". Ha poi precisato che simili appelli nei confronti dei civili non sono ammessi.
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