Il presidente bielorusso Alexandr Lukashenko ha confermato che Evgeni Prigozhin, il capo del gruppo paramilitare Wagner protangonista della rivolta di sabato in Russia, è giunto in Bielorussia per restarci "qualche tempo a sue spese", come previsto dall'accordo mediato dallo stesso Lukashenko e che ha messo fine alla ribellione. Un'intesa i cui dettagli non sono tuttora noti e che il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov ha rifiutato di svelare.
Alexandr Lukashenko
"Sono state fornite le garanzie di sicurezza promesse", ha precisato il capo dello Stato, aggiungendo che il 62enne Prigozhin e i miliziani che lo accompagnano in futuro potrebbero mettere la loro esperienza a disposizione delle forze bielorusse. Lukashenko ha invece rispedito al mittente le preoccupazioni dei suoi vicini a ovest, come la Polonia, negando che la presenza di elementi di Wagner sul suo territorio possa servire a destabilizzare per esempio l'imminente vertice NATO in Lituania.
L'arrivo di Prigozhin in Bielorussia era stato ipotizzato martedì mattina, dopo che un aereo di sua proprietà aveva raggiunto Minsk da Rostov, la città in cui era stato visto per l'ultima volta sabato sera. In Russia le procedure penali nei confronti suoi e di altri membri della Wagner sono state archiviate, mentre l'esercito regolare si prepara a recuperare l'equipaggiamento pesante di cui disponeva il gruppo.
RG 12.30 del 27.06.2023 Il servizio di Chiara Savi
RSI Info 27.06.2023, 13:36
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