Le accuse nei confronti del gruppo Wagner per la rivolta di sabato, finita con la marcia indietro dei miliziani diretti da Evgeni Prigozhin, sono state archiviate oggi, martedì. Lo hanno fatto sapere i servizi di sicurezza russi (FSB).
Il Ministero della difesa, dal canto suo, ha comunicato che sono iniziati i preparativi per il trasferimento all'esercito regolare russo dell'equipaggiamento militare pesante di cui la compagnia privata disponeva. Per decisione del Cremlino, dal 1° luglio Wagner dovrà firmare un contratto che la legherà al ministero stesso, il motivo principale - secondo gli analisti - che ha spinto Prigozhin ha tentare la mossa che questo fine settimana ha tenuto con il fiato sospeso per diverse ore la Russia e non solo.
Evgeni Prigozhin
Putin ringrazia l'esercito
In un discorso tenuto davanti a militari martedì all'interno del complesso del Cremlino, Vladimir Putin ha ringraziato esercito e forze di sicurezza, rimasti fedeli al potere centrale, che hanno contribuito a evitare "una guerra civile". Ha quindi chiesto un minuto di silenzio per i piloti rimasti uccisi sabato e assicurato che la situazione ha potuto essere gestita senza rimuovere unità militari dal fronte in Ucraina. In piazza c'era anche il ministro della difesa Sergei Shoigu, il numeico giurato di Prigozhin.
Lukashenko: "Situazione sfuggita di mano"
Il presidente bielorusso Lukashenko ha intanto dichiarato che le persistenti tensioni tra il gruppo paramilitare Wagner e l'esercito russo sono state gestite male, portando lo scorso fine settimana allo "scontro" tra le due parti. "La situazione ci è sfuggita di mano, poi abbiamo pensato che si sarebbe risolta, ma non è stato così", ha dichiarato Lukashenko, citato dall'agenzia di stampa statale Belta. La preoccupazione sabato è stata tale da mettere l'esercito bielorusso in stato di massima allerta.
L'intesa mediata dal presidente bielorusso Alexandr Lukashenko che ha messo fine all'ammutinamento prevede che il capo di Wagner trovi rifugio in Bielorussia, dove potrebbe essere giunto questo martedì mattina. Un aereo Embraer Legacy 600 che risulta a lui legato - secondo i registri delle sanzioni statunitensi - è infatti atterrato a Minsk dopo che il sito Flightradar24 lo aveva segnalato a Rostov. Non si sa tuttavia se lui fosse a bordo.
Quest'ultima è la città che i miliziani avevano occupato senza colpo ferire all'inizio della loro ribellione e dove Prigozhin era stato visto per l'ultima volta a bordo di un SUV sabato sera.
Alexander Lukashenko con Vladimir Putin
Russia, parla Prigozhin
Telegiornale 26.06.2023, 20:00