Il fondatore e capo del gruppo paramilitare russo Wagner, Evney Prigozhin, ha minacciato oggi, venerdì, di ritirare tutti i suoi uomini a partire dal prossimo 10 maggio da Bakhmut, la città in Donbass dove da mesi si combatte una cruentissima battaglia che vede impegnati l’esercito ucraino e, sul fronte russo, soprattutto gli uomini di questa milizia privata.
Il motivo di tale avvertimento risiede in una carenza di munizione, ha sostenuto Prigozhin, che nelle scorse ore ha pure pubblicato un video per denunciare la carenza di forniture.
Il filmato è stato girato di notte; nel video pubblicato sul canale Telegram del suo servizio stampa ha dichiarato di soffrire “di una carenza di munizioni del 70%”, mostrando poi alle sue spalle file di cadaveri di combattenti che sarebbero morti tutti il 4 maggio,
Il patron della Wagner si è scagliato quindi contro i vertici dell’esercito regolare, accusando il capo di Stato Maggiore delle forze armate, Valery Gerasimov, e il ministro della Difesa, Sergei Shoigu, della morte dei suoi uomini. “Shoigu, Gerasimov, dove sono le munizioni?" ha detto Prigozhin, chiamando il ministro della Difesa russo e il capo delle forze armate russe. "Il sangue è ancora fresco", ha accusato indicando i corpi dietro di lui, “(questi uomini, ndr.) sono venuti qui come volontari e stanno morendo così potete stare seduti come gatti grassi nei vostri uffici di lusso”.
“Avremmo conquistato Bakhmut entro il 9 maggio, ma quando i burocrati se ne sono resi conto hanno bloccato le forniture (di munizioni, ndr.). Di conseguenza, a partire dal 10 maggio ci ritireremo”, ha dichiarato Prigozhin in un altro video diffuso dai suoi addetti alla comunicazione, specifiando che le operazioni verranno trasferite sotto il controllo delle forze armate regolari.
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Telegiornale 04.05.2023, 20:00