Proseguono le proteste in Cile, dove i negozi di un centro commerciale sono stati saccheggiati e dati alle fiamme giovedì a Santiago. Dimostranti mascherati e polizia si sono affrontati anche su Plaza Italia, nel centro della capitale. Gli agenti hanno fatto uso di gas lacrimogeni e cannoni ad acqua. Violenze si sono verificate anche a Valparaiso e Antofagasta, dove un automobilista si è dato alla fuga dopo aver investito un gruppo di contestatori, senza causare morti. Ore dopo si è costituito.
La protesta sociale, innescata da un aumento del prezzo dei mezzi pubblici ma diretta più in generale contro le politiche economiche e sociali del presidente Sebastian Piñera, va avanti dal 18 ottobre. Ha portato nelle strade fino a un milione di persone ed è la più importante nella nazione da tre decenni a questa parte. Ventidue persone hanno finora perso la vita e oltre 2'000 sono rimaste ferite, di cui 200 agli occhi. Sull'altro fronte, sono 1'600 i "carabineros" feriti.
Cile, raggiunta un'intesa
Telegiornale 15.11.2019, 21:00
Nel mezzo, una settimana fa è stato raggiunto uno storico accordo interpartitico per organizzare un referendum nell'aprile del 2020 e rimpiazzare la Costituzione, che è ancora quella varata a suo tempo dal dittatore Augusto Pinochet. "Una risposta della politica" alle esigenze della popolazione, aveva fatto sapere il presidente del Senato Jaime Quintana, esponente dell'opposizione di centro-sinistra.
Il commento di Emiliano Guanella
Telegiornale 15.11.2019, 21:00
Accuse di tortura
Amnesty International ha accusato le forze dell'ordine di brutalità sistematiche, torture e violenze sessuali sui manifestanti, accuse respinte dal Governo. Per il capo dello Stato è possibile che "in casi isolati le procedure non siano state rispettate". Ha promesso che le eventuali infrazioni saranno perseguite.
I numeri dicono che l'Istituto nazionale dei diritti umani, un organismo pubblico, ha presentato 384 denunce per violazioni commesse dalla polizia sui manifestanti. La procura è confrontata in tutto a 1'100 querele per tortura o maltrattamenti e sono in corso d'istruzione 70 dossier per aggressioni sessuali.
È diventato emblematico delle accuse rivolte ai rappresentanti dello Stato il caso di Daniela Carrasco, 36enne artista di strada, trovata impiccata alla periferia di Santiago nei primi giorni della contestazione. Secondo l'autopsia si è trattato di un suicidio, una tesi che non ha convinto la piazza e i social.