La giunta militare al potere in Myanmar ha ordinato di bloccare l'accesso a internet nel Paese, dopo aver già impedito ai suoi cittadini di usare i social network, che servirebbero "a diffondere disinformazione tra la popolazione".
La misura interviene mentre a Yangon, principale città del Paese, un migliaio di persone sono scese in strada per protestare contro il colpo di Stato, sventolando bandiere con i colori del partito di Aung San Suu Kyi. La leader, così come altri politici, intellettuali e persone che hanno manifestato nei giorni scorsi sono agli arresti.
Sul lato diplomatico, Christine Schraner Burgener, inviata speciale svizzera dell'ONU, ha avuto un primo contatto con i militari, chiedendo la liberazione delle persone incarcerate e la fine del colpo di Stato, che non è però stato formalmente condannato dal Consiglio di sicurezza.
Myanmar, continuano le proteste
Telegiornale 06.02.2021, 13:30
Radiogiornale delle 18.30 del 03.02.2021: il servizio di Pierre Ograbek
RSI Info 03.02.2021, 19:52
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