Dopo le elezioni presidenziali in Venezuela, oscurate dalle accuse di frode elettorale, migliaia di persone in tutto il mondo hanno protestato contro il governo del presidente autoritario Nicolas Maduro. Le manifestazioni, che si sono svolte sia in Venezuela che all’estero, chiedono il riconoscimento della vittoria dell’oppositore Edmundo González Urrutia nelle elezioni del 28 luglio.
A Caracas in molti sono scesi in piazza per manifestare, anche se con molte precauzioni per paura delle rappresaglie o di essere arrestati. Tra questi anche la leader dell’opposizione, María Corina Machado, che ha dichiarato durante il corteo: “Oggi abbiamo scritto la storia qui e in 300 città in tutto il mondo. Abbiamo i voti, abbiamo le prove – non lasceremo la strada a loro”.
La leader dell’opposizione, María Corina Machado, durante il corteo a Caracas
Le proteste si sono diffuse su diversi continenti, con dimostrazioni in Australia, Corea del Sud, Regno Unito, Francia, Germania, Belgio, Svizzera, Brasile, Colombia, Messico, Ecuador e Stati Uniti. A causa della grave crisi politica ed economica, oltre sette milioni di persone, circa un quarto della popolazione venezuelana, hanno lasciato il paese e vivono all’estero.
Manifestazioni anche a Milano
Gli oppositori del governo affermano di possedere i risultati dettagliati di oltre l’80% dei seggi, che dimostrerebbero che González ha ottenuto il 67% dei voti, mentre Maduro solo il 30%. Gli Stati Uniti e diversi paesi latinoamericani hanno già riconosciuto González come vincitore.
La leader dell'opposizione con il suo candidato Edmundo Gonzalez Urrutia
L’Unione Europea, l’Organizzazione degli Stati Americani e altri paesi hanno espresso dubbi significativi sui risultati ufficiali e hanno richiesto la pubblicazione dei risultati dettagliati. Attualmente, la Corte Suprema fedele al governo sta esaminando i documenti elettorali. Anche la rielezione di Maduro nel 2018 non era stata riconosciuta da molti paesi, ma l’esercito si era schierato con lui.
Il Venezuela soffre da anni una grave crisi politica ed economica, aggravata anche dalla cattiva gestione del governo socialista sotto Maduro. In quello che un tempo era un paese prospero con grandi riserve di petrolio, oltre l’80% della popolazione vive sotto la soglia di povertà.
Maduro: “Altri sei anni di governo del popolo”
Pure il presidente Maduro ha mobilitato i suoi sostenitori, dichiarando: “Abbiamo di nuovo vinto, perché la pace, perché il popolo ha vinto. Ora seguiranno altri sei anni di governo del popolo, della rivoluzione bolivariana”. Dopo le elezioni presidenziali di quasi tre settimane fa, l’autorità elettorale fedele al governo ha ufficialmente dichiarato vincitore il presidente Maduro, in carica dal 2013. Questo gli permetterà di iniziare un ulteriore mandato di sei anni a partire da gennaio.
Pure il presidente Maduro ha mobilitato i suoi sostenitori
Venezuela, nuove contestazioni contro Maduro
Telegiornale 15.08.2024, 20:00