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"Putin ora deve fare scelte difficili"

Le valutazioni dell'esperto di studi strategici Luciano Bozzo: "Attaccare massicciamente i civili vorrebbe dire distruggere la sua narrazione bellica. L'Ucraina deve prendere tempo"

  • 2 marzo 2022, 11:33
  • 20 novembre, 18:33
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Telegiornale 02.03.2022, 13:30

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Di: eb/Modem 

"L’Ucraina deve guadagnare tempo e far subire perdite all'esercito russo. Il fatto stesso di aver già costretto i russi ad entrare in alcune città e a bombardarle, provocando anche vittime collaterali, è significativo". A spiegarlo è Luciano Bozzo, professore di relazioni internazionali e studi strategici presso l'Università di Firenze, durante la puntata di Modem di questa mattina.

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Da ieri, gli occhi sono puntati sulla lunghissima colonna (circa 60 chilometri) di convogli militari russi diretti verso Kiev. Ma finora i mezzi non sembrano aver fatto ulteriori progressi verso la capitale (sarebbero fermi a circa 25 chilometri). Ieri le immagini della torre televisiva di Kiev colpita da un missile hanno fatto il giro del mondo. Cinque persone sono rimaste uccise dall'attacco, mentre le trasmissioni televisive sono state interrotte.

A questo punto, "il leader russo si trova di fronte a delle scelte complesse. Ovviamente non può mollare la presa, perché rischierebbe di perdere la faccia sia internamente che a livello internazionale. Dall’altro lato, però, se aumenta la pressione rischia di innescare un processo di escalation", ragiona l'esperto.

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"I russi non sono così stupidi da attaccare quartieri residenziali, popolari provocando centinaia o migliaia di vittime perché questo - nella società globale contemporanea dove accanto ai tradizionali mezzi di informazione ci sono anche i social media - riverserebbe nella ‘infosfera’ una tale quantità di immagini e informazioni da distruggere definitivamente la narrazione bellica di Putin", prosegue Bozzo.

Come hanno sostenuto diversi analisti in questi giorni, il piano strategico iniziale del Cremlino non ha avuto successo. L'intenzione iniziale era quella di "una guerra limitata nella quale le forze russe non avrebbero incontrato un'opposizione eccessiva, considerato anche che avrebbero attraversato in larga misura territori russofoni", sottolinea l'esperto di studi strategici. Inoltre, secondo la valutazione iniziale del Cremlino, ci sarebbe stato un immediato crollo di Zelensky e una reazione non compatta da parte dei Paesi occidentali di fronte all'aggressione russa. "Ma tutto questo non è avvenuto", osserva Bozzo.

Per quanto riguarda il rallentamento dell'offensiva militare, però, non bisogna farsi illusioni: "La storia russa è caratterizzata dal fatto che all’inizio perde le guerre. La macchina militare di Mosca è gigantesca ma anche lenta e per certi aspetti inefficiente. Ma nel lungo periodo, quando riesce a mobilitare tutto il suo potenziale ha le capacità di vincere guerre contro Paesi piccoli ma anche non piccoli", spiega Bozzo.

"Nessuno si può illudere che l’Ucraina vinca da sola questo conflitto armato, ma il punto è vedere quante perdite possono provocare gli ucraini ai russi e quanto di conseguenza possono sperare di ottenere al tavolo negoziale", conclude.

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