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Rappresaglia israeliana in Siria

Dopo i razzi sul Golan partiti dal territorio siriano, nella notte l’esercito israeliano ha colpito con l’artiglieria e un drone – Situazione sempre più tesa

  • 9 aprile 2023, 09:23
  • 4 luglio 2023, 07:29

Notiziario delle 6.00 del 9.4.2023 - Rappresaglia israeliana in Siria

RSI Info 09.04.2023, 09:21

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Di: ATS/AFP/dielle

Sabato notte Israele ha annunciato di aver colpito la Siria come rappresaglia per il lancio di razzi sulle alture annesse del Golan, dopo che nei giorni scorsi erano stati sferrati attacchi simili dal vicino Libano e dalla Striscia di Gaza.

Gli attacchi missilistici, per i quali non è stata rivendicata immediatamente la responsabilità, sono l'ultimo episodio dell'escalation di violenza in Medio Oriente, culminata con i due attacchi anti-israeliani che hanno ucciso tre persone venerdì.

"L'artiglieria sta colpendo l'area in Siria da cui sono stati lanciati i razzi", ha riferito l'esercito israeliano, precisando di aver utilizzato anche un drone.

Secondo l'esercito, almeno un razzo è stato intercettato dal sistema antiaereo israeliano e due sono caduti nelle Alture del Golan, conquistate e annesse da Israele nel 1967 e considerate una regione strategica, pattugliata dai suoi soldati e confinante con il Libano.

Gaza e il Libano meridionale presi di mira

Questi scambi di fuoco seguono un'escalation senza precedenti sul fronte israelo-libanese dal 2006. Giovedì, circa 30 razzi sono stati lanciati dal Libano verso Israele, ferendo una persona e causando danni materiali.

L'esercito israeliano ha dichiarato che i razzi non rivendicati erano "palestinesi" e molto probabilmente provenienti dal movimento Hamas, che governa la Striscia di Gaza, e ha risposto con attacchi su Gaza e sul Libano meridionale.

Israele e Libano sono tecnicamente in stato di guerra dopo vari conflitti e la linea del cessate il fuoco è controllata dalla Forza interinale delle Nazioni Unite (UNIFIL), dispiegata nel sud del Libano.

Rinforzi e mobilitazione nelle città da domenica

Venerdì sera, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha "ordinato alla polizia di mobilitare tutte le unità di riserva della polizia di frontiera e all'esercito di mobilitare forze aggiuntive", dopo l’attacco con un'auto sulla folla sul lungomare di Tel Aviv, che ha provocato la morte di un turista italiano e il ferimento di altre sette persone. Secondo la polizia, l'autista arabo israeliano di 45 anni che ha sparato proveniva dalla città araba di Kfar Kassem, nel centro di Israele.

La polizia israeliana ha dichiarato che quattro battaglioni di riserva della polizia di frontiera saranno dispiegati da domenica nei centri urbani, oltre alle unità già mobilitate nella città mista di Lod e nell'area di Gerusalemme.

Il Ministero della Difesa ha confermato sabato sera la mobilitazione di soldati a sostegno della polizia e ha annunciato l'inasprimento delle restrizioni all'ingresso in Israele per i palestinesi provenienti dalla Cisgiordania e dalla Striscia di Gaza, compresi i lavoratori.

Il conflitto si inasprisce, il Qatar prova a mediare

Il Qatar, che ha già mediato tra Israele e Hamas a Gaza, "sta lavorando per attenuare il conflitto", ha dichiarato all'AFP un funzionario del Qatar a condizione di anonimato.

Dall'inizio di gennaio, il conflitto israelo-palestinese ha causato la morte di almeno 92 palestinesi, 18 israeliani, un ucraino e un italiano, secondo un conteggio dell'AFP basato su fonti ufficiali israeliane e palestinesi.

Non si fermano le proteste israeliane

Al contempo in Israele, nonostante la situazione sempre più tesa e l’attacco di venerdì sera a Tel Aviv, non si fermano le proteste contro il governo Netanyahu e la sua riforma della giustizia. Sabato sera folle compatte sono scese in piazza per la quattordicesima giornata consecutiva a Tel Aviv, Gerusalemme e Kfar Saba.

In tutto 250'000israeliani sono scesi in strada, secondo quanto scrive oggi (domenica) il quotidiano yediot Ahronot. Non sono stati segnalati incidenti.

Sempre oggi intanto il Mossad ha formalmente smentito informazioni apparse sulla stampa statunitense secondo cui nel febbraio scorso avrebbe incoraggiato manifestazioni contro la riforma di Netanyahu. "Si tratta di menzogne e di notizie del tutto infondate", ha affermato l'agenzia di intelligence in un comunicato. "Il Mossad era e resta fedele ai valori istituzionali, come ha sempre fatto dalla sua fondazione".

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