L'attacco di ieri a Tel Aviv, in cui è stato ucciso un turista italiano e altre sette persone sono rimaste ferite, non ha fermato le proteste contro il governo Netanyahu e la sua riforma della giustizia. Folle compatte sono scese in piazza per la quattordicesima giornata consecutiva a Tel Aviv, Gerusalemme e Kfar Saba. Questa ultima è anche la città da cui proveniva l'attentatore di ieri, un cittadino arabo israeliano freddato dagli agenti della sicurezza.
Il gruppo di italiani coinvolti nell'attentato in cui è morto il trentacinquenne Alessandro Parini è rientrato a Roma con un volo di linea atterrato questa sera. Uno rimane però ricoverato nell'ospedale di Tel Aviv, dove si è recato il ministro degli esteri israeliano, Eli Cohen, che ha espresso all'ambasciatore d'Italia il cordoglio suo e di tutto il popolo israeliano.
La situazione resta tesa sul piano militare: nella città di Ayyaoun, in Cisgiordania, le forze israeliane hanno ucciso un palestinese di vent'anni, mentre questa sera tre razzi sono stati tirati sulle alture del Golan dal territorio della Siria, senza fare vittime o danni, stando a quanto riferiscono fonti militari israeliane.
Imposta mercoledì scorso, all'inizio della pasqua ebraica, la chiusura dei valichi con Cisgiordania e Gaza - che doveva essere rimossa stanotte - sarà prolungata invece fino a mercoledì prossimo.
Attentato a Tel Aviv, un morto
Telegiornale 08.04.2023, 20:00