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"Sabotatori" attaccano in Russia: ecco cosa sappiamo

Gruppi armati sono entrati nella regione di confine di Belgorod: tra di loro ci sono cittadini russi ostili a Putin, tra i quali spiccano esponenti dell’estrema destra

  • 22 maggio 2023, 17:07
  • 24 maggio, 14:41
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Una fotografia apparsa di recente sul canale Telegram del Corpo dei Volontari Russi, milizia di estrema destra ostile al Cremlino

Di: Agenzie/Ludovico Camposampiero 

Le autorità russe hanno dichiarato oggi, lunedì, che un gruppo di sabotatori ucraini è entrato nell’Oblast di Belgorod, al confine con l’Ucraina, ed è stato respinto dalle forze russe. Almeno sei persone sono rimaste ferite negli scontri ha dichiarato il governatore regionale Viatcheslav Gladkov. Dichiarazioni che finora non sono tuttavia state confermate da fonti indipendenti.

Si è trattato di un'operazione "per distogliere l'attenzione" dalla sconfitta subita a Bakhmut, ha per parte sua dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov.

Secondo l’intelligence ucraina, l’attacco non è però opera diretta di Kiev, ma è stato perpetrato da cittadini russi ostili a Vladimir Putin, facenti parte del Corpo dei Volontari Russi (RDK) e della Legione per la liberà della Russia: due formazioni paramilitari che combattono in Ucraina al fianco di Kiev.

Fin qui la cronaca di questa vicenda dai contorni ancora poco nitidi. Ma ecco cosa sappiamo di questi presunti sabotatori.

Denis “White Rex” e l’estrema destra russa

La "Legione" si sarebbe formata nel marzo del 2022, poche settimane dopo l'invasione russa dell'Ucraina. Al suo interno combatterebbero un centinaio di persone: si tratta di disertori delle forze armate russe e volontari. Non è chiara, tuttavia, la sua matrice politica. La "Legione" ha anche un'ala civile, il cui coordonatore politico, stando a un artticolo di LeMonde, è Ilia Ponomarev: ex deputato russo del centrosinistra, è stato l'unico a votare contro l'annessione della Crimea nel 2014. Ha poi lasciato la Russia per recarsi dapprima negli Stati Uniti e poi in Ucraina.

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Un fotogramma di un video apparto sul canale Telegram della Legione per la liberà della Russia

Discorso diverso per L’RDK, che è invece formato da estremisti di destra russi, tra cui spicca il nome di Denis Kapustin, alias Denis “White” Rex Nikitin, uno dei più famosi neofascisti del continente europeo e che sarebbe uno dei comandanti di questa milizia.

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Denis Nikitin in un video apparso sul canale Telegrame del Corpo dei Volontari Russi; sulla pettorina ha applicato un autocollante con il logo del suo marchio: White Rex

Fondatore di White Rex, un marchio di abbigliamento legato al mondo delle arti marziali miste, Nikitin ha organizzato incontri nel sottobosco europeo dell’estrema destra salvo poi essere bandito da tutta l’area Schengen. Si è poi spostato in Ucraina dove ha tessuto legati con la scena locale della destra radicale, fino ad imbracciare le armi dopo che la Russia ha lanciato quella che definisce “operazione militare speciale”.

Nikitin in passato ha pure intrattenuto legami con la Svizzera, come spiegato nell’inchiesta “Il filo nero” pubblicata RSI.

Kiev: “Non c’entriamo con i fatti di Belgorod”

Il Corpo dei Volontari Russi era stato già protagonista, nei mesi scorsi, di un’altra incursione in Russia, nell’Oblast di confine del Bryansk. Kiev aveva smentito un coinvolgimento diretto dell’esercito in quell’incursione e così ha fatto anche questa volta.

Riferendosi ai fatti di Belgorod, un un tweet il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak ha scritto: “L'Ucraina sta guardando con interesse gli eventi nella regione russa di Belgorod e sta studiando la situazione, ma non ha niente a che farci. Come sapete, i carri armati vengono venduti in qualsiasi negozio militare russo e i gruppi di guerriglia clandestini sono composti da cittadini russi".

Il grado di integrazione del RDK nell’esercito ucraino non è chiaro: il gruppo ha dichiarato di agire sotto il cappello delle forze armate regolari, ma stando a ufficiali dell’esercito citati dal Washington Post sarebbe invece indipendente.

In video, che non è stato possibile geolocalizzare, diffuso in giornata su Telegram dal profilo ufficiale dell’RDK, si vedono però alcuni uomini in tuta mimetica ed equipaggiamento militare, con al braccio la fascia gialla tipica del campo ucraino, camminare di fianco a un veicolo blindato statunitense International MaxxPro. Washington lo scorso anno ha donato una quarantina di questi veicoli a Kiev per difendersi dall’aggressione russa. La presenza di questo veicolo suggerisce quindi un certo grado di integrazione con le forze armate regolari.

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Un fotogramma del video con il veicolo corazzato

La propaganda online

In un video postato sempre sul canale telegram ufficiale del Corpo, si vedono quattro uomini, ripresi di notte e con il volto coperto, che sventolano una bandiera con il logo dell’RDK. Alle loro spalle spicca un cartello con iscritto il toponimo Bezlyudovka: è una località nel rajon (distretto, ndr.) di Šebekinskij, nell’Oblast di Belgorod.

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Il video girato nella località di confine

RSI Info 22.05.2023, 16:47

Bezlyudovka dista una ventina di chilometri dal confine con l’Ucraina: è una località rurale, dove vivono poche centinaia di abitanti, il cui valore strategico dal punto di vista militare è estremamente limitato. Come per la precedente incursione del Corpo dei Volontari Russi, l’azione odierna più che militare ha una valenza simbolica. L’RDV, abbiamo appurato, ha infatti intensificato la comunicazione sulle principali piattaforme, soprattutto Telegram: qui, il suo canale ufficiale in pochi mesi ha superato i 50'000 membri.


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