130 euro al mese. A tanto ammonta il premio mensile per le assicurazioni malattia in Olanda. Chiunque vi risiede è obbligato ad essere assicurato. Come in Svizzera. Le casse sono private, ma sono solo una decina. La grande differenza è che quando si va dal medico di famiglia, non si paga. E qui ci si va per tutto: dalla ginecologia alla pediatria, passando per tutta la medicina generale. I medici di base vengono retribuiti in base all’insieme dei pazienti che hanno, ci spiega Jako Burgers, che ha il suo studio ad un’ora a sud di Amsterdam. Per ogni paziente fino ai 60 anni guadagna 16 euro ogni tre mesi, che lo abbia visto per una consultazione o meno. Il forfait aumenta fino a circa 80 euro per i pazienti più anziani, o i malati cronici. Si aggiungono le remunerazioni per le visite: un massimo di 20 euro per consultazione.
Ed è sempre il medico di famiglia che decide se e quando è necessario l’intervento di uno specialista. E lo fa basandosi su un catalogo di linee guida ben precise, ci spiega Burgers, elaborato insieme alla federazione olandese degli specialisti.
Specialisti che comunque non hanno studi privati, come da noi. Lavorano tutti negli ospedali, dei quali sono anche salariati. Vengono così a cadere gli incentivi per cure che potrebbero essere superflue. Un argomento, questo, che sta molto a cuore al sistema sanitario olandese. Qui tutti gli attori sono tenuti a cercare di spendere il meno possibile con i trattamenti giusti nell’ospedale giusto, conferma la direttrice delle finanze dell’ospedale universitario di Amsterdam UMC Ingrid Hissing. Che aggiunge che qui le terapie hanno un costo fisso, stabilito di anno in anno, calcolato sulla media tra trattamenti più cari e meno cari. Il tutto viene controllato dal ministero della salute dei Paesi Bassi, che esercita una supervisione centralizzata di tutto il sistema sanitario. Una misura efficace per contenere i costi, afferma Pieter Bakx, professore di economia sanitaria presso l’università Erasmus di Rotterdam. La centralizzazione facilita i controlli e l’implementazione di misure per evitare di sforare i budget, che vengono calcolati e aggiustati annualmente in base al volume dei pazienti e alle nuove cure e tecnologie.
Un sistema che aiuta ad evitare gli sprechi, quindi, anche nella somministrazione di antibiotici e medicinali. Come ex-pat magari ci vuole un po’ per abituarsi, ci dice l’italiano Marco Pasi che vive con la famiglia ad Amsterdam da 20 anni. Ma alla fine le cose funzionano. O lo hanno fatto finora. L’invecchiamento della popolazione sta infatti mettendo a rischio anche il sistema sanitario olandese.

Sistema sanitario olandese, seconda parte
Telegiornale 24.11.2023, 20:00