I risultati delle elezioni legislative in Germania confermano le proiezioni di domenica. L’Unione CDU-CSU raccoglie il 33,0% (-8,5%), la SPD ottiene il 20,5% (-5,2%), il partito di destra Alternative für Deutschland (AfD) il 12,6% ed entra in Parlamento, con l'ex leader Frauke Petry che ha però deciso di non sedere nel Legislativo. Il quarto partito diviene la FDP (Liberali) che ha il 10,7% (non era in Parlamento). I Linke (sinistra) ottengono il 9,2% (+0,6%), i Verdi l’8,9% (+0,5%).
In Germania i tempi di formazione del Governo sono lunghi: possono durare settimane. La cancelliera uscente non ha quindi una preoccupazione temporale. Intanto l’Esecutivo sbriga gli affari correnti. Come si è capito nella serata di domenica, l’unica opzione è una coalizione tra CDU-CSU, Liberali e Verdi. La SPD ha escluso categoricamente una riedizione della maggioranza uscente.
Pur indebolita dalla sconfitta, Merkel guiderà questa coalizione. I Verdi avviano una consultazione interna per decidere se partecipare. Non è quindi certo che entrino a far parte del Governo.
I liberali sono disponibili ma dopo un’assenza dal Parlamento mancano di personalità di livello ministeriale. I prossimi giorni diranno quello che succederà: alcuni ipotizzano nuove elezioni ma vi è il forte rischio che una nuova consultatione non cambi nulla e che anzi l’AfD si rafforzi ulteriormente.
Petry non rappresenterà l'AfD
La presidente di Alternative fuer Deutschland (AdD), Frauke Petry, ha annunciato lunedì di non volere far parte, al Bundestag, della stessa formazione di destra che ha ottenuto un ottimo risultato alle elezioni di domenica.
Sarà deputata indipendente. La 42enne è stata eletta in Sassonia con mandato diretto. La decisione si spiegherebbe con frizioni tra la Petry e i due leader del partito Alice Weidel e Alexander Gauland.
RedMM/mas/Notiziario 10.00
Il giorno dopo le elezioni
Telegiornale 25.09.2017, 14:30
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