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Severodonetsk, un terzo in mano ai russi

Kiev teme che la morsa si stringa anche su Sloviansk e Kramatorsk - Grano e adesioni NATO, pressing USA su Erdogan - Aiuti militari in arrivo dalla Lituania

  • 31 maggio 2022, 09:54
  • 20 novembre, 15:48
01:18

RG 7.00 del 31.05.2022 - Il servizio di Stefano Grazioli

RSI Info 31.05.2022, 09:49

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Di: RG-Grazioli/ATS/AFP/dielle 

Le truppe del Cremlino sono entrate a Severodonetsk, la città al centro dei duri scontri degli ultimi giorni, e secondo fonti russe ne controllano un terzo. "Un terzo della città di Severodonetsk è stato liberato ed è già sotto il nostro controllo" ha affermato il capo dell'auto proclamata Repubblica popolare di Lugansk, Leonid Pasechnik, citato dall'agenzia russa Tass. "Il nostro obiettivo principale in questo momento è liberare Severodonetsk e Lisichansk" ha aggiunto Pasechnik.

Da parte sua il sindaco di Severodonetsk Oleksandr Stryuk ha sostenuto alla tv ucraina che se Severodonetsk e la vicina città di Lysychansk saranno conquistate dalla Russia, l'intera regione di Lugansk cadrà sotto il controllo russo. "Purtroppo, la linea del fronte ha tagliato la città in due metà, ma la città si sta ancora difendendo, la città è ancora ucraina. I combattimenti in strada continuano", ha detto.

Kiev teme che la morsa possa poi stringersi verso i maggiori centri di Sloviansk e Kramatorsk, già teatro di guerra otto anni fa e bombardati nelle ultime settimane. Lo Stato maggiore ucraino prevede presto nuovi attacchi su tre direttrici anche nelle regioni poco più a nord di Kharkiv e Sumi. La situazione è difficile, come ammesso dallo stesso presidente Zelensky, che ieri ha dovuto incassare il no statunitense all'invio di sistemi missilistici in grado di colpire la Russia.

L'Ucraina continua a chiedere armi per far fronte a un'offensiva che al momento si concentra nel Donbass. Washington non vuole però rischiare che il conflitto si allarghi nella Federazione Russa e i suoi missili arrivino nei dintorni di Mosca, che dista poco più di 600 chilometri da Kharkiv.

Sempre ieri c'è stata un'apertura di Putin sulla questione del grano bloccato nei porti ucraini, la cui esportazione è stata però legata dal Cremlino all'alleggerimento delle sanzioni e, con l'arrivo dell'embargo petrolifero dell’UE contro Mosca, le trattative si complicano quindi parecchio. Tanto più che il ministro degli Esteri ucraino Kuleba ha avvertito per l'ennesima volta che Putin non ha nessuna intenzione di sedersi a un tavolo per dei negoziati seri.

Nuovi aiuti militari dalla Lituania

Chi invierà ulteriore equipaggiamento militare all'Ucraina è la Lituania, secondo quanto riporta il Kyiv Independent. Il ministro della Difesa lituano Arvidas Anushauskas ha annunciato che la prossima spedizione includerà apparecchiature antidrone e di visione termica, nonché il drone Bayraktar.

Queste forniture si aggiungono a un pacchetto già annunciato in precedenza che includerà veicoli blindati, camion e suv.

Grano e adesioni NATO, Washington in pressing su Erdogan

Il consigliere per la sicurezza nazionale statunitense Jake Sullivan ha telefonato a Ibrahim Kalin, portavoce e consigliere del presidente turco, per discutere "del loro attuale sostegno all'Ucraina di fronte alla continua aggressione russa e dei rispettivi sforzi per consentire all'export agricolo ucraino di raggiungere i mercati globali", rende noto la Casa Bianca.

01:17

RG 7.00 del 31.05.2022 - Il servizio da Istanbul di Filippo Cicciù

RSI Info 31.05.2022, 09:51

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Proprio ieri (domenica) il presidente turco Erdogan, oltre a far sapere che Ankara è impegnata per rilanciare il negoziato tra Russia e Ucraina per un cessate il fuoco, in una telefonata con il presidente ucraino Zelensky ha sottolineato la necessità di creare corridoi sicuri via mare per l'esportazione di prodotti agricoli ucraini. Come già scritto sembra ci sia anche la disponibilità del capo di Stato russo Vladimir Putin (pre embargo UE). Il presidente turco ieri ha parlato al telefono anche con Putin e durante il colloquio gli ha comunicato l'intenzione di iniziare una nuova campagna nel nord della Siria contro i curdi siriani che Ankara ritiene terroristi.
Un’intenzione che non è passata inosservata a Washington, con il consigliere per la sicurezza nazionale Sullivan che alla controparte turca ha ribadito anche "l'importanza di astenersi dall'escalation in Siria per preservare le linee del cessate il fuoco in vigore ed evitare ogni ulteriore destabilizzazione". Jake Sullivan ha invitato Ankara "a continuare il dialogo e la diplomazia per risolvere ogni disaccordo nella regione orientale del Mediterraneo".

Sullivan ha infine espresso supporto alla prosecuzione dei colloqui diretti della Turchia con Svezia e Finlandia "per risolvere le preoccupazione legate alla loro richiesta di entrare nella Nato", che gli Usa "sostengono fortemente".

01:58

Il ruolo della Turchia

Telegiornale 30.05.2022, 22:00

Gazprom, stop forniture a Paesi Bassi

La società russa Gazprom ha annunciato martedì di aver sospeso le forniture di gas al fornitore olandese GasTerra per il suo rifiuto di pagare in rubli. Il gruppo GasTerra ha rifiutato sostenendo il rispetto degli obblighi contrattuali e osservando che i pagamenti richiesti dal Cremlino presentavano "il rischio di violare le sanzioni elaborate dall'UE".

Gli olandesi dipendono dalla Russia per circa il 15% delle loro forniture di gas, pari a circa sei miliardi di metri cubi all'anno. Si tratta di una percentuale inferiore alla media europea del 40%, ma anche l’Olanda - come altri Paesi europei - sta cercando di ridurre la propria dipendenza dall'energia russa.

La decisione del gigante energetico russo significa che ai Paesi Bassi mancheranno due miliardi di metri cubi di gas entro ottobre, ha avvertito GasTerra, aggiungendo di aver "anticipato la situazione acquistando gas altrove". La Russia aveva già tagliato il gas a Finlandia, Bulgaria e Polonia per lo stesso motivo.

Due soldati russi condannati a 11 anni e mezzo di reclusione

Un tribunale ucraino ha condannato due soldati russi a 11 anni e mezzo di reclusione per aver per aver colpito con missili multipli due villaggi nella regione nordorientale di Kharkiv. È la seconda sentenza di Kiev per crimini di guerra dall'inizio dell'invasione russa.

Alexander Bobykin e Alexander Ivanov sono stati dichiarati colpevoli di "violazione delle leggi e delle consuetudini di guerra" al termine di un processo iniziato a metà maggio nella città di Poltava, secondo quanto riportato dall'agenzia Interfax-Ucraina, che ha affermato che i due imputati hanno "ammesso pienamente la loro colpa e si sono dichiarati pentiti".

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