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"Sottomarino, fu implosione"

Immersione fatale per il sommergibile argentino dopo un'infiltrazione d'acqua; le richerche continuano

  • 29 novembre 2017, 09:21
  • 23 novembre, 03:26
Un'immagine d'archivio dell'Ara San Juan

Un'immagine d'archivio dell'Ara San Juan

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Il sottomarino argentino, scomparso da ormai due settimane, sarebbe "imploso"nell'impatto con quello che in gergo si definisce il "crush depth", il punto oltre il quale la struttura non regge alla pressione. E' la ricostruzione, l'ultima in ordine di tempo, del dramma del San Juan e dei 44 membri dell'equipaggio. Anche alla luce di quel messaggio, l'ultimo, che il comandante ha trasmesso.

"C'è stata un'infiltrazione: acqua è entrata nelle batterie, causando un corto circuito e poi un inizio di incendio", aveva segnalato il capitano, annunciando che sarebbe tornato alla base di Mar del Plata con una rotta in normale immersione, rassicurando che il problema non aveva causato danni ai suoi uomini. Ma probabilmente quell'immersione è stata fatale.

Esperti citati dai media argentini hanno ipotizzato che, se quella che è avvenuta sul San Juan è stata un'implosione e non un'esplosione - come avviene se la pressione all'interno è minore di quella esterna - lo scafo potrebbe essersi spezzato, rendendolo ancora più difficile da localizzare. Intanto proseguono le ricerche, alle quali partecipano 8 navi e 12 aerei, in uno "sforzo internazionale senza precedenti".

ATS/M. Ang.

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