La Spagna vota. E' arrivato il giorno in cui si saprà se la scommessa del premier uscente Pedro Sanchez si rivelerà vincente o meno. È stato lo stesso Sanchez - 51 anni, segretario generale del partito socialista dal 2017 e presidente del Governo dal 2018 - a scegliere di andare al voto, con un anticipo di quasi cinque mesi rispetto alla scadenza naturale della legislatura. Lo ha fatto dopo che alle elezioni regionali e locali di maggio il PSOE è uscito nettamente sconfitto dai popolari di Alberto Nunez Fejioò e dell’estrema destra di Vox. Lo ha fatto per preparare la rimonta o per lo meno limitare i danni.
Alla rimonta dell’ultimo minuto vuole credere la base socialista, galvanizzata anche da qualche passo falso degli avversari. Ma altrettanto motivati sono i militanti dello schieramento opposto, convinti che la Spagna voglia tornare a destra.
Sono chiamati alle urne 37,4 milioni di cittadini, di cui oltre 2,3 residenti all’estero. I giovani al primo voto sono 1,6 milioni. 2,5 milioni di persone hanno scelto di votare per posta, soprattutto per non rinunciare alle vacanze: è quasi il 7% del corpo elettorale, una cifra mai toccata prima, tanto che le poste spagnole – sotto pressione e in ritardo nella consegna delle schede - hanno chiesto di estendere di mezza giornata il termine per il voto. E sui social è già polemica, specie a destra, per possibili irregolarità.
Nessun partito raggiungerà i 176 seggi necessari per una maggioranza assoluta. Per i popolari la prospettiva è quella di un’alleanza con VOX, obbiettivo non facile, ma che se realizzato confermerebbe una tendenza in atto in Europa - dall’Italia alla Scandinavia – dove partiti fino a non molti anni fa considerati poco presentabili hanno assunto da tempo responsabilità di governo.
A livello europeo, la formazione di Santiago Abascal fa parte dei Conservatori e riformisti europei (ECR): è la stessa famiglia di “Fratelli d’Italia” della premier italiana Giorgia Meloni (che dell'ECR è anche presidente) o del partito “Legge e giustizia” (PiS) del premier polacco Mateusz Morawiecki. Partiti che non possono più dirsi anti-sistema.
Il partito popolare promette di ridurre l’IVA su alcuni prodotti alimentari per aumentare il potere d’acquisto delle famiglie, è per estendere la durata delle centrali nucleari, vuole abolire una legge che blocca gli affitti, promette investimenti per portare l’acqua nelle zone più aride del paese e vuole cancellare alcune norme simbolo del “sanchismo” che – dice – puniscono la maggioranza per favorire le minoranze. E’ il caso di recenti leggi sulla determinazione di genere, il suicidio assistito o il diritto all’aborto per i minori senza autorizzazione dei genitori.
VOX è apertamente scettica sulla questione del cambiamento climatico e della transizione energetica, difende gli interessi delle zone rurali e dellagricoltura intensiva, vorrebbe uscire dall’accordo di Parigi e chiede un rafforzamento dei controlli anti-immigrazione.
Elezioni in Spagna, domani il voto
Telegiornale 22.07.2023, 20:00