Si resta con il fiato sospeso dopo che ieri, mercoledì, il teatro drammatico è stato bombardato dalle forze armate russe a Mariupol, nel sudest dell’Ucraina. Nell’edificio, stando alle autorità locali, si nascondevano circa 1'000 persone; secondo Human Rights Watch i civili ospitati erano 500.
Un bilancio di eventuali morti o feriti non è però ancora stato stilato. L’ONG spiega per parte sua di non essere in grado di contattare telefonicamente nessuno in città, per determinare se le persone che si nascondevano nel teatro lo avessero lasciato prima dell’attacco.
In alcune fotografie scattate la mattina del 15 marzo da una dottoressa che stava lasciando la città, riferisce Human Rights Watch, si vedono "gruppi di persone in abiti civili che cucinano cibo su un fuoco aperto e trasportano secchi di acqua appena fuori dal teatro". Nelle fotografie non sono visibili veicoli o personale militare. Inoltre, dalle testimonianze di alcuni civili fuggiti a Zaporizhzhia emerge che nel teatro si erano rifugiate molte persone: secondo un medico "vi risiedevano tra i 500 e gli 800 civili" mentre un volontario impegnato a rifornire i rifugi ha riferito che "la struttura ospitava tra i 500 e i 700 civili".
Non è neanche possibile escludere la presenza di un obiettivo militare nell’area del teatro. Sul terreno fuori dall’edificio, era stata dipinta la parola “bambini”, in cirillico, in grandi dimensioni, come a voler segnalare all’esercito russo la presenza di civili. Non è tuttavia ancora stato possibile verificare in maniera indipendente la dinamica dell’accaduto.
Mosca per parte sua continua a negare di prendere di mira i civili. Il Ministero della difesa russo ha quindi dichiarato di non aver bombardato il teatro, accusando invece il battaglione nazionalista Azov.
Nel frattempo, in questi ultimi giorni migliaia di persone sono riuscite a lasciare Mariupol, ma altre centinaia di migliaia sono rimaste nella città sul mare di Azov, completamente assediata e privata di elettricità, acqua e riscaldamento.
"Il rifugio antiaereo ha retto"
Aggiornamento delle 10.00: Secondo un membro del Parlamento ucraino, il rifugio antiaereo dell’edificio è rimasto intatto dopo il pesante bombardamento su un teatro della città portuale assediata di Mariupol. “Dopo una terribile notte di incertezza, la mattina del 22° giorno di guerra, finalmente buone notizie da Mariupol! Il rifugio antiaereo ha resistito”, ha scritto Serhiy Taruta su Facebook giovedì mattina. I detriti avevano iniziato a essere rimossi. “La gente esce viva!” Queste informazioni inizialmente non potevano essere verificate in modo indipendente. Secondo fonti ucraine, l’edificio è stato attaccato mercoledì e in gran parte distrutto. Kiev e Mosca si sono incolpate a vicenda per questo. Le autorità ucraine hanno detto che più di 1’000 persone si erano rifugiate nel teatro al momento dell’attacco.
Aggiornamento delle 11.30: Alle parole di Taruta hanno fatto eco quelle di Petro Andruchtchenko, collaboratore dell’ufficio del sindaco di Mariupol, che al telefono all'agenzia stampa Reuters ha dichiarato che i soccorritori stanno scavando tra le macerie, che il rifugio antiaereo ha retto ma che non si conosce ancora il numero delle vittime.