Come una scossa sismica, che ha ribaltato gli equilibri politici del Regno Unito. In soli cinque anni i conservatori hanno visto evaporare il miglior risultato dai tempi di Margaret Thatcher - quello ottenuto nell’inverno 2019 da Boris Johnson - precipitando nei consensi. Il punto più basso della loro storia, sia in termini di voti che di seggi. Un tracollo ampiamente annunciato dai sondaggi degli ultimi mesi, che inaugura una nuova fase politica sull’isola.
Keir Starmer
Se le dimissioni di Rishi Sunak sono destinate ad innescare una litigiosa resa dei conti tra i conservatori, un partito attualmente allo sbando senza guida né direzione, dopo quattro elezioni perse i laburisti ottengono una maggioranza (quasi) da record. Solo Tony Blair, nel 1997, aveva fatto meglio di Keir Starmer, il quarto premier laburista dal secondo dopoguerra. Eletto leader laburista dopo la disfatta elettorale nelle ultime legislative, dal peggior risultato dal 1935 ha saputo risollevare il partito fino a raddoppiarne i voti. Ma avrà bisogno della super-maggioranza con cui entrerà a Westminster per affrontare le sfide che lo attendono: dal costo della vita, schizzato alle stelle, alla crescita economica che ristagna, fino al rilancio dei servizi pubblici.
Altri risultati
Ma la tornata elettorale ha registrato anche l’exploit dei liberaldemocratici, che hanno ottenuto il miglior risultato di sempre, e la prima volta di Nigel Farage. Dopo sette tentativi andati a vuoto Mr Brexit, oggi a capo del partito Reform, è riuscito a farsi eleggere in parlamento. Oltre ad aver contribuendo in maniera significativa, erodendo voti a destra, alla sconfitta dei Tories. Completamente spariti anche in Scozia, dove anche i nazionalisti pro-indipendenza sono stati spazzati via, a favore di un partito centralista come i Labour.
RG 09.00 del 05.07.2024 - La corrispondenza di Giancarlo Ciccone
RSI Info 05.07.2024, 09:43
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