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Thailandia, "un regno in crisi"

Nuovi diktat della giunta militare: vietati contatti online con due dissidenti e un giornalista

  • 13 aprile 2017, 06:34
  • 5 settembre 2023, 12:51
L'ascesa al trono di re Vajiralongkorn non ha portato a una maggiore tolleranza del dissenso

L'ascesa al trono di re Vajiralongkorn non ha portato a una maggiore tolleranza del dissenso

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Il dissenso continua a essere vietato in Thailandia, dove la giunta militare è intervenuta per impedire qualsiasi contatto o scambio di informazioni online con tre noti critici della monarchia che vivono all'estero. Questa volta nel mirino del Governo sono finiti due professori e un ex giornalista della Reuters. Qualsiasi condivisione con loro infrangerebbe la legge contro i crimini informatici, spesso usata insieme alla severa legge di lesa maestà per mettere a tacere i dissidenti.

Il giornalista, autore del libro "Un regno in crisi", è attivo su Facebook, così come i professori. Tutti e tre (con le famiglie) hanno ricevuto intimidazioni da parte delle autorità.

Negli ultimi anni i thailandesi critici della famiglia reale sono stati condannati a pene severe - in alcuni casi fino a trent'anni di carcere - per le attività online. L'ascesa al trono di re Vajiralongkorn, dopo la morte a ottobre del padre Bhumibol, non ha portato a una maggiore tolleranza.

ATS/M. Ang.

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