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Trump, “non mi dispiacerebbe sparassero ai media”

Nuove frasi shock del candidato Repubblicano alle presidenziali USA, che attacca con violenza la stampa - Testa a testa nei sondaggi con Kamala Harris

  • 3 novembre, 21:49
  • 3 novembre, 21:50
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Donald Trump

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Di: ATS/RSI Info 

Dopo le pistole da puntare su Liz Cheney, il candidato Repubblicano alla presidenza degli USA, Donald Trump, se l’è presa con i media, sostenendo che non gli “dispiacerebbe se qualcuno sparasse contro di loro”. “Per uccidermi qualcuno dovrebbe sparare attraverso i giornalisti presenti e la cosa non mi dispiacerebbe così tanto”, ha detto durante un comizio in Pennsylvania, accusando la stampa di essere “gravemente corrotta”.

Trump ha parlato per quasi tre ore nello Stato da lui conquistato nel 2016, unico caso dal 1992 in cui non ha vinto un Democratico, e nel quale secondo l’ultimo sondaggio del New York Times/Siena College ha agguantato la rivale al 48%. “Kamala Harris è un’estremista di sinistra ed è totalmente corrotta”, ha tuonato The Donald, insinuando ancora una volta che le elezioni possano essere truccate.

Una strategia, secondo alcuni analisti, mirata a preparare il terreno a una dichiarazione di vittoria anticipata, quando ancora non ci saranno i risultati ufficiali, e spostare la battaglia dalle urne alle aule di tribunale, come ha fatto nel 2020 e come gli ha suggerito l’ex consigliere Steve Bannon appena uscito di galera qualche giorno fa.

“Sono corrotti, diranno che vogliono 12 giorni per sapere chi ha vinto. Andrebbero messi in galera”, ha attaccato l’ex presidente, accusando anche i sondaggi di essere “falsi”. In particolare, Trump se l’è presa con l’ultima rilevazione sull’Iowa, uno Stato che i due candidati hanno praticamente ignorato considerandolo già nelle mani del Repubblicano. Stando al sondaggio del Des Moines Register/Mediacom, invece, la vicepresidente avrebbe il 47% delle preferenze contro il 44% del tycoon. “Una bugia”, per l’ex presidente, che sostiene di averne un altro secondo il quale lui è “dieci punti” avanti alla democratica.

Nel suo comizio in Pennsylvania Trump è tornato anche sugli attacchi all’Europa e sulla minaccia di aumentare i dazi. “Le nazioni europee ci stanno derubando. Pensano che siamo stupidi”, ha insistito, perfino improvvisando un’imitazione di Angela Merkel con tanto di accento tedesco.

Sul fronte opposto Harris, che nel frattempo ha ottenuto l’endorsement dell’ennesima star di Hollywood, Harrison Ford, si è presentata al Saturday Night Live nell’ultima puntata prima del voto del 5 novembre. Un test pericoloso per un politico senza particolare esperienza di spettacolo, soprattutto perché lo show è in diretta. Altri candidati alla Casa Bianca si sono in passato cimentati con le telecamere del popolare programma tra cui sia Trump che Hillary Clinton nel 2015 e Barack Obama nel 2007, nessuno di loro però nelle ultime fasi della campagna.

Accanto a Maya Rudolph, l’attrice che la interpreta da ormai quattro anni, Kamala è apparsa disinvolta e spiritosa. Ha scherzato con il suo nome e l’appellativo di “momala” che le hanno affettuosamente dato i figli del marito e ha ironizzato sull’incapacità del suo avversario di “non sapere aprire le porte”, sia metaforicamente che materialmente, riferendosi ad un video nel quale The Donald fatica ad acchiappare la maniglia di un furgone. Ritornata in panni più ufficiali, la vicepresidente ha anche fatto tappa in una storica chiesa nera di Detroit, Michigan, dalla quale ha rivolto un appello agli americani a superare “l’odio e le divisioni”.

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