L’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha chiesto mercoledì alla Corte Suprema degli Stati Uniti di ribaltare una decisione della più alta Corte del Colorado, che lo ha dichiarato ineleggibile alla presidenza a causa delle sue azioni durante l’assalto al Campidoglio.
Anche un secondo Stato, il Maine, ha stabilito che il candidato repubblicano alle elezioni presidenziali di novembre non è “idoneo a diventare presidente” a causa dell’attacco al Campidoglio del 2021 da parte dei sostenitori di Trump che contestavano l’elezione del democratico Joe Biden.
L’esponente repubblicano ha già presentato ricorso contro la decisione del Maine e, appunto, mercoledì i suoi avvocati hanno chiesto alla Corte Suprema degli Stati Uniti - tre dei cui nove giudici sono stati nominati dallo stesso Trump - di esaminare il caso del Colorado e di ribaltare la decisione della Corte Suprema di questo Stato.
A loro avviso, la decisione, se confermata, “segnerà la prima volta nella storia degli Stati Uniti che il sistema giudiziario ha impedito agli elettori di dare il loro voto al principale candidato presidenziale di un grande partito. La questione dell’eleggibilità alla presidenza degli Stati Uniti è propriamente riservata al Congresso - e non ai tribunali statali - per essere esaminata e decisa”, hanno aggiunto.
Le decisioni prese nel Maine e in Colorado si basavano sul XIV emendamento della Costituzione degli Stati Uniti che esclude da ruoli pubblici chiunque compia atti di “ribellione” o “insurrezione” dopo aver giurato di difendere la Costituzione.
Il 6 gennaio 2021, centinaia di sostenitori di Donald Trump hanno preso violentemente d’assalto il Campidoglio, il santuario della democrazia americana, nel tentativo di impedire la certificazione della vittoria del suo avversario Joe Biden. Donald Trump e i suoi più ferventi sostenitori stanno ancora contestando, senza prove, i risultati delle elezioni del 2020.
Notiziario delle 06:00 del 04.01.2024
Notiziario 04.01.2024, 06:30
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