Notizie di nuovi salvataggi - che a otto giorni dal sisma hanno ormai quasi del miracoloso - sono giunte martedì dalla Turchia. Dalle macerie sono state estratte ancora in vita almeno altre quattro persone, secondo quanto riferiscono i media locali: si tratta di un 18enne sopravvissuto per 198 ore sotto le macerie di un palazzo nella provincia di Adiyaman e di due fratelli di 17 e 21 anni nella vicina Kahramanmaras. Infine, una donna è stata soccorsa nella regione di Hatay a 204 ore di distanza dalla scossa di magnitudo 7.8.
Migliaia di tende per i sopravvissuti
Il bilancio ufficiale supera da lunedì i 35'000 morti, ma è destinato ad aggravarsi ulteriormente e secondo alcune stime persino a raddoppiare. Migliaia di persone sono ancora disperse. Le cifre fornite dal Governo di Ankara rendono l'idea anche dell'immane compito di soccorrere le decine di migliaia di feriti e dare un tetto a chi non ne ha più uno: 1,2 milioni di persone sono state alloggiate in residenze per studenti, sono state erette 206'000 tende e 400'000 abitanti sono stati sfollati dalle zone sinistrate. Inoltre, ci sono più di 500 bambini che sono stati salvati ma risultano ora non accompagnati.
Terremoto, la situazione in Turchia e Siria
Telegiornale 13.02.2023, 21:00
Nuovi corridoi verso la Siria
In parte trascurata per l'ostracismo nei confronti del regime di Bashar el Assad, la Siria ha annunciato l'apertura per un periodo di tre mesi di due ulteriori valichi di frontiera per facilitare il flusso degli aiuti internazionali, in aggiunta a quello di Bab al Hawa. Secondo le autorità siriane, una sessantina di aerei carichi di beni di prima necessità sono giunti nel Paese. A Damasco ne è atterrato uno con 35 tonnellate di cibo anche dall'Arabia Saudita: si è trattato del primo volo fra i due Stati nemici dal 2012 a questa parte. Finora Riad aveva solo inviato convogli direttamente nelle zone ribelli colpite dal terremoto.
Terremoto, il ritorno dei soccorritori svizzeri
Telegiornale 13.02.2023, 21:00
Catena della solidarietà, appello alle donazioni
Di fronte all'ampiezza della catastrofe che ha colpito Turchia e Siria, la Catena della solidarietà ha aperto un conto e lanciato un appello alle donazioni. L'organizzazione già in contatto con i partner in Siria, che operano da anni per sostenere la popolazione colpita dalla guerra. In Turchia sono soprattutto Croce Rossa e Mezzaluna Rossa ad essere presenti. Finora sono già stati raccolti 19,239 milioni di franchi.