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UE e tensioni con la Turchia

Vertice sul Mediterraneo orientale: i 27 aperti al dialogo con Ankara, ma pongono condizioni - Sanzioni contro esponenti bielorussi

  • 2 ottobre 2020, 10:13
  • Ieri, 18:26
01:17

RG 07.00 del 2.10.2020 Il servizio da Bruxelles di Tomas Miglierina

RSI Info 02.10.2020, 09:18

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I leader dell’UE, dopo diverse ore di discussioni, hanno raggiunto un'intesa sul testo di conclusioni del vertice dedicato alle tensioni nel Mediterraneo orientale. I lavori erano stati bloccati dalla posizione di Cipro.

Il premier cipriota Nicos Anastasiades insisteva infatti su sanzioni individuali per le tensioni con la Turchia. Gli altri leader dei 27 hanno ritenuto che questa posizione avrebbe reso il dialogo con Ankara impossibile. A rivolgere un appello al premier cipriota dapprima la cancelleria tedesca Angela Merkel alla quale si sono aggiunti anche leader finché Cipro ha aderito alle decisioni della maggioranza degli altri Paesi che hanno così anche dato il via libera alle sanzioni contro la Bielorussia e a una quarantina di esponenti del regime del presidente Lukashenko.

Nel caso di "nuove azioni unilaterali o provocazioni in violazione della legge internazionale" da parte della Turchia, soprattutto per "violazioni del diritto internazionale, per le attività unilaterali turche di esplorazione di idrocarburi e per le violazioni della sovranità di Cipro e della Grecia", l'UE "userà tutti gli strumenti a disposizione, per difendere i suoi interessi e quelli dei suoi Stati membri". Così, per l’altro tema all’ordine del giorno dell’incontro di giovedì dei vertici europei, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, che ha tuttavia auspicato un'agenda positiva ed un dialogo costruttivo con Ankara. "La Turchia ora deve provare di voler percorrere una strada positiva assieme all'Unione europea, questa è la nostra offerta qui stasera, ma nel caso contrario, abbiamo tutti gli strumenti a cui fare ricorso" ha aggiunto Von der Leyen.

Infine l’UE ha chiesto uno stop immediato delle ostilità tra Armenia e Azerbaigian.

ATS/ANSA/AFP/Swing

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