La Casa Bianca ha chiesto al governo israeliano di rispettare il diritto a radunarsi pacificamente dopo che la polizia dello stato ebraico ha fermato decine di manifestanti contro il governo del premier Benjamin Netanyahu.
Anche ieri almeno diecimila persone sono scese in piazza a Gerusalemme, Tel Aviv e altre città, bloccando strade e affollando l’aeroporto internazionale “Ben Gurion”, dopo che all’assemblea nazionale la maggioranza di governo ha dato il primo via libera alla controversa riforma del sistema giudiziario fortemente voluta da Netanyahu.
La polizia è intervenuta con cannoni ad acqua per liberare l’accesso agli uffici governativi. Ci sono state scaramucce ed almeno un dimostrante è rimasto ferito da un poliziotto a cavallo. Non ci sono stati grandi atti di violenza, ma la tensione è alle stelle tra sostenitori e detrattori del governo, il più a destra nei 75 anni di storia di Israele.
La riforma della giustizia prevede una drastica limitazione dei poteri di supervisione della Corte suprema. I dimostranti denunciano una deriva autoritaria del paese.
Gli Stati Uniti sono il più importante alleato di Israele ed hanno un ruolo chiave nel garantirne la sicurezza in una regione ostile.
Israele, massicce proteste contro la riforma della giustizia
Telegiornale 11.07.2023, 20:00