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USA fermano Boeing 737 Max 9 e ordinano ispezioni 

L’ordine riguarda 171 velivoli in tutto il mondo dopo l’incidente su un volo dell’Alaska Airlines per l’esplosione di un portellone

  • 6 gennaio, 19:26
  • 6 gennaio, 23:30
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Un Boeing 737 MAX sulla catena di montaggio a Renton (foto d'archivio)

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Di: Reuters/ANSA/RSI Info/M. Ang.

La Federal Aviation Administration (Faa), l’ente statunitense preposto alla sicurezza aerea, ha annunciato di aver ordinato la messa a terra temporanea di alcuni aerei Boeing 737 Max 9 dopo l’incidente su un volo dell’Alaska Airlines, costretto ad un atterraggio di emergenza in Oregon 20 minuti dopo il decollo per l’esplosione del portellone di un’uscita di sicurezza posteriore disattivata.

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Lo squarcio provocato dallo scoppio di un finestrino sul Boeing 737-9 dell'Alaska Airlines

  • Reuters

L’amministratore della Faa, Mike Whitaker, ha spiegato che l’agenzia richiederà ispezioni immediate di alcuni aerei prima che possano tornare in volo. L’ordine riguarda 171 velivoli in tutto il mondo. Le autorità aeree di vari Paesi, dalla Gran Bretagna alla Cina, stanno valutando il da farsi.

Notiziario delle 21:00 del 06.01.2024

Notiziario 06.01.2024, 21:30

L’esplosione del portellone sul volo 1282 dell’Alaska Arlines

L’aereo boeing 737 Max torna dunque al centro dei riflettori dopo l’incidente capitato al volo 1282 dell’Alaska Arlines, costretto a un atterraggio di emergenza all’aeroporto di Portland. Nessun ferito tra le 177 persone a bordo, compresi i 6 membri dell’equipaggio, ma le immagini finite sui social sono da brividi: il pannello che si stacca, il buco nella fusoliera, il vento gelido che entra, la maschere di ossigeno che scendono e qualche indumento che vola fuori. La compagnia aerea con sede negli USA ha fermato precauzionalmente tutti i suoi 65 Boeing 737 Max 9, un modello già al centro di questioni di sicurezza. 

Il volo 1282 era partito dall’aeroporto Internazionale di Portland alle 17.05 locali per Ontario, in California. Ma poco dopo il decollo, l’equipaggio in cabina ha segnalato un “problema di pressurizzazione”. Dalle foto dei passeggeri, sembra si sia strappato un pannello che poteva essere utilizzato come una porta di uscita posteriore opzionale nella parte centrale della cabina. La porta extra viene generalmente installata dalle compagnie aeree low cost che utilizzano posti extra per i quali sono necessari più percorsi per l’evacuazione. Tali porte, tuttavia, sono permanentemente “tappate”, o disattivate, sui jet dell’Alaska Airlines.

Al momento dell’incidente, l’aereo aveva toccato i 4876 metri di quota, prima di scendere per l’atterraggio di emergenza a 3000 metri, sotto la cui soglia la respirazione è considerata possibile per persone sane senza ossigeno extra. Kyle Rinker, un passeggero sul volo, ha raccontato che un oblò si è staccato poco dopo il decollo. “È stato davvero improvviso. Appena siamo saliti in quota, l’oblò col pannello è semplicemente saltato via e non ce ne siamo accorti fino a quando le maschere dell’ossigeno non sono scese”. Un’ altra passeggera, Vi Nguyen, ha riferito di essere stata svegliata da un forte rumore durante il volo: “Apro gli occhi e la prima cosa che vedo è la maschera dell’ossigeno proprio davanti a me. Guardo a sinistra e un pezzo di parete dell’aereo è scomparso. La prima cosa che ho pensato è stata ‘sto per morire’”. Evan Smith, un giovane passeggero seduto vicino al portellone di sicurezza volato via, si è visto sfilare di dosso la camicia, volata fuori per il potente risucchio da depressurizzazione. Fortunatamente il posto accanto al pannello strappato non era occupato.

L’aereo era stato certificato idoneo al volo in ottobre ed era stato appena consegnato. “Un evento raro”, ha commentato Alaska Airlines, prima di annunciare che “ogni aeromobile sarà riportato in servizio solo dopo una manutenzione completa e ispezioni di sicurezza”, prevedendo che i controlli saranno conclusi in pochi giorni. La compagnia, ha riferito il Ceo Ben Minicucci, sta “collaborando con Boeing e con le autorità di regolamentazione per capire cosa è successo”.

Scoppia un portellone durante il volo dell'Alaska Airlines

Telegiornale 06.01.2024, 20:00

I problemi tecnici di Boeing negli ultimi anni

Boeing ha avuto difficoltà negli ultimi anni con problemi tecnici e di controllo della qualità legati ai suoi modelli 737 Max. La fusoliera è realizzata dalla Spirit AeroSystems con sede nel Kansas. In agosto, Boeing ha identificato un problema di qualità che coinvolgeva Spirit, ossia fori praticati in modo improprio sulla paratia pressurizzata di poppa. A dicembre invece il gigante dell’aviazione USA ha comunicato alle compagnie aeree che gli aeromobili Max dovevano essere ispezionati per verificare la presenza di componenti allentati nei sistemi di controllo del timone dell’aereo dopo che un operatore internazionale aveva scoperto un bullone con un dado mancante durante la manutenzione di routine.

Il 737 Max

Il velivolo, in servizio dal 2017, sostituì il boeing 737 Next Generation (737 NG) ed è tuttora utilizzato da decine di compagnie aeree in tutto il mondo. Uno dei più diffusi della Boeing, questo velivolo è la maggior fonte di ricavi del gruppo. La compagnia americana United Airlines ne conta 78 nella sua flotta seguita appunto dalla Alaska Airlines con 65 apparecchi che costituiscono il 29% della sua flotta e, a seguire, solo per citarne alcune, la panamense Copa Airlines (29 velivoli) e Aeromexico (19).

I due incidenti: nel 2018 (189 morti in Indonesia) e nel 2019 (157 morti in Etiopia)

In passato questo tipo di aereo, capace di trasportare fino a 200 passeggeri, ha subito degli stop in seguito a diversi incidenti: nel 29 ottobre 2018 ci fu il disastro del volo Lion Air 610, in Indonesia, che provocò 189 morti. L’anno dopo, l’11 marzo 2019 cadde un aereo della Ethiopian Airlines 302, con 157 vittime. Ambedue gli incidenti, avvenuti a pochi minuti dal decollo, erano dipesi dal cattivo funzionamento di un software di pilotaggio automatico per il quale i piloti non avevano ricevuto una formazione adeguata.

Subito dopo il disastro della compagnia etiope alcuni Paesi decisero di chiudere lo spazio aereo a tutti i 737 Max. In particolare, l’ Europa decise il blocco dei modelli di 737 Max 8 e 737 Max 9 nel suo spazio aereo. Negli Stati Uniti lo stop arrivò subito dopo, il 14 marzo 2019. Una misura che si estese immediatamente a tutto il mondo ed ebbe gravi effetti per l’immagine e per i conti dell’azienda produttrice. Qualche mese dopo, il 16 dicembre, la stessa Boeing annunciò la sospensione “temporanea” della produzione del velivolo, per poi riprenderla ad un ritmo graduale, il 27 maggio 2020.

Il 18 novembre 2020 la Faa, l’agenzia federale USA, annunciò di aver autorizzato il 737 Max a tornare in servizio, solo dopo che la compagnia aveva apportato modifiche al proprio sistema di controllo di volo.

Notiziario delle 15:00 del 06.01.2024

Notiziario 06.01.2024, 15:30

Boeing 737 Max, sospesa la produzione

Telegiornale 17.12.2019, 13:30

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