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Ucraina spera nell'UE e in tante armi

Sabato a Kiev Ursula von der Leyen ha garantito una risposta rapida all'Ucraina - Sul fronte est continuano i combattimenti e la Cina nega d'aver fornito armi a Mosca

  • 12 giugno 2022, 11:19
  • 20 novembre, 15:43
Soldati ucraini aprono il fuoco con un howitzer americano M777 sul fronte orientale sabato

Soldati ucraini aprono il fuoco con un howitzer americano M777 sul fronte orientale sabato

  • Keystone
Di: AFP/AP/ISW/EnCa 

La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha promesso sabato a Kiev una risposta "la prossima settimana" alle ambizioni dell'Ucraina di presentare domanda per l'adesione all'Unione europea. "Le trattative di queste ore ci consentiranno di finalizzare la nostra valutazione" sull'opportunità di concedere all'Ucraina lo status di candidato all'UE "entro la fine della prossima settimana", ha affermato la von der Leyen dopo aver incontrato il presidente Volodymyr Zelensky.

L'Ucraina chiede un concreto “impegno legale” che le consenta di ottenere lo status di candidato ufficiale all'UE il prima possibile, ma i 27 sulla questione sono molto divisi. "Vogliamo sostenere Kiev nel suo viaggio europeo", ha assicurato la presidente della Commissione europea. "Vogliamo guardare al futuro. Lei ha fatto molto, ma c'è ancora molto da fare, per combattere la corruzione, ad esempio".

Esercito ucraino soffre a est ma recupera a Kherson

Sul campo, i combattimenti nell'Ucraina orientale si stanno intensificando, mentre l'esercito russo sta ancora martellando la periferia di Kharkiv, seconda città più grande dell'Ucraina. Pure l'area intorno a Chortkiv, nell'Ucraina occidentale, è stata bombardata sabato in serata, ha detto il governatore regionale Volodymyr Trouch. "A Severodonetsk continuano feroci combattimenti nelle strade", ha detto nel suo videomessaggio domenica il presidente Zelensky, rimarcando la riconquista da parte ucraina di località nella regione di Kherson e in quella di Zaporizhia.

Nel territorio occupato dai russi di quest'ultima località, domenica in tarda mattinata, si sono registrate tre esplosioni a Berdiansk. Secondo quanto riferisce il Consiglio comunale, uno degli scoppi ha danneggiato una sottostazione elettrica. Una parte della città è perciò rimasta senza corrente.

Da diversi giorni i combattimenti sono intensi anche nella regione di Mykolaiv, vicino alla città portuale di Odessa, nell'Ucraina meridionale. "I russi ci stanno prendendo di mira con l'artiglieria pesante, sia in città che nei villaggi", ha detto venerdì all'AFP Vitaly Kim, governatore regionale. "L'esercito russo è più numeroso, ha molta più artiglieria e proiettili. In questo momento è una guerra di artiglieria... e stiamo finendo le munizioni", ha riferito. "L'aiuto dall'Europa e dagli Stati Uniti è molto, molto importante perché abbiamo bisogno di proiettili per difendere il nostro Paese".

Il governatore della regione di Luhansk Serhey Hayday ha descritto una situazione "difficile" a Popasna, Severodonetsk e vicino al fiume Siversky Donets, la cui profondità si è molto ridotta nelle ultime settimane e dunque potrebbe indurre i russi a tentare un altro attraversamento, dopo i tanti falliti (con rilevanti perdite di uomini e materiale) il mese scorso.

A Severodonetsk, la difesa ucraina è trincerata sul sito di un impianto chimico, Azot. "I combattimenti permanenti continuano", ha detto Hayday. "Il sedime della fabbrica Azot è stato bombardato pesantemente per ore, usando armi di grosso calibro", ha dettagliato, evocando "combattimenti di strada con armi da fuoco" ma anche la distruzione "piano per piano" da parte dell'artiglieria russa di edifici usati come rifugi dalle forze ucraine. Tuttavia, giusto domenica mattina l'agenzia di Stato russa TASS ha affermato che i civili rifugiati nell'impianto chimico Azot a Severodonetsk hanno iniziato a lasciare il complesso. All'interno dello stabilimento si trovano circa 800 persone tra militari e civili.

Pechino: "Mai fornito supporto materiale alla Russia"

La Cina non ha mai fornito alcun supporto materiale alla Russia nella guerra contro l'Ucraina: il ministro della Difesa, Wei Fenghe, parlando al vertice sulla sicurezza di Singapore, ha detto che Pechino punta su colloqui di pace e si è opposta alla fornitura di armi, mostrando inoltre pieno scetticismo sull'efficacia delle sanzioni.

Un conflitto o una guerra "sono l'ultima cosa che la Cina vuole vedere in Ucraina e allo stesso tempo, non crediamo che la massima pressione o sanzioni possano risolvere il problema", ha sottolineato Wei, osservando che - al contrario - potrebbero "causare ancora più tensioni e peggiorare ulteriormente la situazione".

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Telegiornale 11.06.2022, 22:00

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