Tre dipendenti del Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR) sono stati uccisi in un bombardamento nella regione del Donbass, nell’Ucraina orientale. L’organizzazione umanitaria ha dichiarato che sono stati colpiti giovedì, nel luogo in cui era prevista una distribuzione di aiuti.
Altri due membri dello staff sono rimasti feriti. La distribuzione non era ancora iniziata e nessun residente è stato colpito.
“Condanno con la massima fermezza qualsiasi attacco al personale della Croce Rossa”, ha dichiarato la presidente del CICR Mirjana Spoljaric. “Siamo in lutto per la perdita dei nostri colleghi e ci stiamo prendendo cura dei feriti”, ha aggiunto, sottolineando che non riesce a capire perché sia stato preso di mira un sito di aiuti.
I membri del CICR si stavano preparando a distribuire legna e carbone ai residenti vulnerabili del villaggio di Viroliubivka, a nord di Donetsk.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha attribuito il bombardamento all’esercito russo e ha deplorato “un nuovo crimine di guerra” che richiede una “risposta dura”.
Tra le reazioni, il segretario generale della Federazione Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa (IFRC) Jagan Chapagain si è detto “molto triste” per questo attacco “devastante”.
Il CICR invita nuovamente le parti in conflitto a non prendere di mira gli operatori umanitari. Qualche mese fa, la Svizzera ha fatto approvare dal Consiglio di Sicurezza dell’ONU a New York una risoluzione per la protezione del personale umanitario e delle Nazioni Unite.
Intanto le Nazioni Unite e diverse organizzazioni umanitarie temono gli effetti dell’inverno sui milioni di persone sfollate a causa del conflitto.
Nuove accuse contro il CICR: “Dialoga anche con Mosca”
Il numero di operatori umanitari uccisi negli ultimi due anni è aumentato notevolmente in tutto il mondo, anche in Ucraina, aggiunge il CICR. Il suo personale è regolarmente presente nella regione di Donetsk e i suoi veicoli sono chiaramente contrassegnati dall’emblema della Croce Rossa.
L’attacco di giovedì ha anche riacceso una polemica sul CICR in Ucraina, spesso criticato per il fatto di dialogare anche con Mosca. Vittima di una campagna diffamatoria, l’organizzazione è stata costretta a rispondere a questi attacchi ribadendo la propria neutralità. La settimana prossima la signora Spoljaric si recherà in Russia, dove incontrerà il capo della diplomazia, Sergei Lavrov.
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