Le autorità di Kiev hanno rivendicato ieri, mercoledì, l'attacco dello scorso 17 luglio al ponte di Kerch che collega la Crimea alla Russia. Un attacco perpetrato tramite droni marini sperimentali, i cosidetti "sea baby", realizzati in Ucraina come risultato di mesi di ricerca. Ogni conflitto permette infatti di sperimentare nuove armi: ne ha parlato ai microfoni della RSI Pietro Batacchi, direttore della rivista italiana di difesa.
In che misura questa sperimentazione sta avvenendo nella guerra in Ucraina?
"Sta accadendo in misura rilevante, e lo abbiamo visto con l'impiego dei droni, tanto aerei quanto navali. Insomma, da questo punto di vista l'Ucraina è una vera e propria palestra in cui si sperimentano sia nuovi strumenti tecnici che nuove modalità operative. Gli attacchi al ponte di Kerch che vengono effettuati con questi droni navali di nuova produzione sono una novità, perché non sono droni che raggiungono il bersaglio fisso su coordinata, ma vengono guidati fino all'impatto con il bersaglio da un operatore che li controlla presumibilmente attraverso un collegamento satellitare di tipo Starlink. E questa è una novità, insomma, molto importante".
Quali sono le armi o le strategie più innovative che sono state usate finora nella guerra in Ucraina?
"Si vede un po' di tutto", prosegue Batacchi, "per esempio, come accennato prima, l'utilizzo dei terminali satellitari Starlink. Questa costellazione di satelliti commerciali in orbita bassa si è rilevata fondamentale per gli ucraini, soprattutto nel primo anno di guerra. Abbiamo anche visto l'impiego da parte dei russi dei missili quasi ipersonici Kinzal, che si sono anche rivelati un fattore molto importante. Poi i sistemi e gli apparati di guerra elettronica per il disturbo o l'ascolto delle comunicazioni".
Pietro Batacchi
Tecnologie innovative quelle che ha citato che costituiscono una sorta di banco di prova quindi per altri speriamo evitabili conflitti futuri?
"Sì. In Ucraina sono puntati gli occhi di tutti gli Stati maggiori del mondo. Dall'Ucraina arrivano nuove lezioni sia da un punto di vista dell'impiego di determinati sistemi d'arma che dal punto di vista delle modalità di impiego delle dottrine operative. Quindi tutti studiano tutto, e da questo punto di vista la guerra in Ucraina può essere considerata come il vero primo grande conflitto di nuova generazione. Il primo conflitto 'multi dominio', come si dice in gergo militare".
Il "sea baby" è stato sviluppato in Ucraina dopo l'inizio della guerra. Questo vuol dire che l'apparato dell'industria militare del Paese è in grado di funzionare ancora, e addirittura a livello innovativo?
"Assolutamente sì: ci sono imprese industriali e fabbriche che sono state spostate in aree più sicure, e una filiera di produzione che si sta consolidando anche nei paesi limitrofi, a cominciare ovviamente dalla Polonia. Quindi l'Ucraina, che comunque ha una tradizione importante nel campo dell'industria militare, ha mantenuto e sta mantenendo alcune capacità. Soprattutto, evidentemente, grazie al supporto occidentale".
Un drone marino sperimentale detto "Sea baby"