C'è un ginevrino, trasferitosi negli Emirati Arabi Uniti, al centro della vendita di oro venezuelano da parte del presidente Maduro. Gli Stati Uniti accusano infatti questo banchiere, con doppia nazionalità francese e svizzera ed ex dipendente del Credit Suisse, di aver venduto il 21 gennaio scorso alla Banca Noor, negli Emirati, tre tonnellate delle riserve d'oro venezuelano. Una notizia diffusa dal Tages Anzeiger online, che ha avuto la conferma dall'istituto di credito negli Emirati.
L’uomo ha assicurato che la vendita è stata fatta in piena legalità e che lui ha solo mediato tra le parti. Un’intermediazione tra le autorità venezuelane e la banca degli Emirati che gli ha però permesso di incassare importanti commissioni.
C., questa l’iniziale del nome dell’intermediario, è già da anni sotto la lente degli investigatori ginevrini per sospetti di corruzione. Il procuratore pubblico Yves Bertossa – scrive sempre il Tages Anzeiger – ha aperto nel 2016 un’inchiesta per appropriazione indebita contro di lui e un suo ex collega del Credit Suisse, che nel frattempo è stato condannato. Il procedimento contro C. è tuttora aperto e resta la presunzione d’innocenza. Sempre a Ginevra, sempre contro di lui e sempre per corruzione è pure stata aperta un’inchiesta relativa a un flusso di 20 milioni di dollari che riguarda una miniera d’oro in Mali.