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Venezuela, chiesto l’arresto di Urrutia

Il candidato dell’opposizione alle presidenziali di luglio accusato anche di “falsificazione di documenti, istigazione alla disobbedienza, cospirazione, terrorismo”

  • Oggi, 07:15
La Procura venezuelana ha chiesto l'arresto di Urrutia

La Procura venezuelana ha chiesto l'arresto di Urrutia

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Di: ATS/ANSA/AFP/Swing

La Procura del Venezuela ha chiesto l’arresto del candidato dell’opposizione alle presidenziali del 28 luglio, Edmundo González Urrutia. Urrutia è stato accusato dei reati di “usurpazione di funzioni, falsificazione di documenti pubblici, istigazione a disobbedire alle leggi dello Stato, cospirazione, sabotaggio per danneggiare i sistemi ed associazione terroristica”.

La richiesta è stata emessa dal procuratore ausiliario Luis Ernesto Dueñez Reyes ed è indirizzata al primo giudice speciale in Funzioni di Controllo affinché la renda esecutiva, ciò che è avvenuto neanche un’ora dopo la presentazione della richiesta.

La reazione della leader dell’opposizione

“Hanno perso il senso della realtà. Minacciando il Presidente eletto, riescono solo ad avvicinarci e ad aumentare il sostegno dei venezuelani e del mondo a Edmundo González. Serenità, coraggio e fermezza. Stiamo andando avanti”: lo ha scritto su X la leader dell’opposizione venezuelana, María Corina Machado, commentando la richiesta di arresto del candidato dell’opposizione alle presidenziali da parte della Procura nazionale.

In vista nuove sanzioni USA

Gli Stati Uniti stanno preparando nuove sanzioni contro funzionari del Governo del Venezuela in risposta ai presunti brogli delle elezioni presidenziali di luglio. Lo riporta l’agenzia Bloomberg citando alcune fonti, secondo le quali nel mirino del Tesoro americano ci sono 15 persone vicine al presidente Nicolas Maduro accusate di aver “ostacolato libere e giuste elezioni presidenziali”.

Sempre secondo Bloomberg la lista comprende membri dell’autorità elettorale (CNE), della massima Corte venezuelana, del Parlamento, dei servizi segreti e del controspionaggio militare. Tra questi ci sarebbero anche “alcuni responsabili della repressione contro l’opposizione, i massimi finanziatori del Governo di Caracas e i funzionari che hanno appoggiato Maduro nella sua decisione di non rispettare l’accordo siglato ad ottobre tra il suo Governo e l’opposizione nelle Barbados per garantire un voto libero ed equo”, scrive Bloomberg, che ha avuto accesso ai documenti del dipartimento del Tesoro.

Notiziario 05.00 del 3.09.2024

RSI Info 03.09.2024, 06:58

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