Il presidente Volodymyr Zelensky ha ammesso giovedì sera che la controffensiva lanciata dall’esercito ucraino è difficile, pur sostenendo che le sue truppe stanno dominando le forze russe. "Gli occupanti stanno cercando con tutte le loro forze di fermare i nostri ragazzi. I combattimenti sono molto violenti", ha ammesso nel suo messaggio quotidiano, assicurando però che "qualsiasi cosa faccia il nemico, è l'esercito ucraino a dominare".
Un messaggio che cozza con la situazione sul campo, che vede l’esercito di Kiev compiere finora progressi modesti, dopo aver lanciato a giugno operazioni militari su larga scala per riconquistare i territori orientali e meridionali occupati dall’esercito della Federazione russa.
Zelensky ha dichiarato che combattimenti stanno avvenendo nelle aree definite chiave di Lyman, Bakhmut, Avdiivka, nell’est del Paese, ma anche sul fronte orientale.
Nel 2022, l'Ucraina ha riconquistato ampie porzioni di territorio intorno a Kherson e Kharkiv in rapide controffensive. Ma le forze ucraine si trovano ora di fronte a posizioni difensive russe trincerate, con i soldati di Mosca che godono anche di una migliore logistica e di migliore supporto aereo.
Kiev ha avvertito che questa controffensiva potrebbe essere lunga e difficile e ha esortato i suoi alleati a inviare più armi.
Il capo della diplomazia statunitense, Antony Blinken, ha accusato giovedì la Russia davanti al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite di "ricatto" sull'accordo sui cereali del Mar Nero, da cui si è ritirata a luglio, e di "aggressione" al sistema alimentare mondiale.
A metà luglio, la Russia ha infatti rifiutato di estendere l'accordo che autorizzava l'esportazione di cereali ucraini attraverso il Mar Nero, provocando un aumento dei prezzi dei cereali.
Parallelamente, al summit Russia-Africa di San Pietroburgo di fine luglio, il presidente Vladimir Putin ha promesso l’invio fino a 50'000 tonnellate di grano a Burkina Faso, Zimbabwe, Mali, Somalia, Repubblica centrafricana ed Eritrea e questo gratuitamente. Dichiarazioni accolte in parte con scetticismo, compreso quello del segretario generale dell'ONU, Antonio Guterres, che ha subito criticato gli annunci affermando che "una manciata di donazioni ad alcuni Paesi" non può risolvere "il drammatico impatto" della fine dell'accordo sul grano.
Il grano ucraino bloccato dagli attacchi russi
Telegiornale 03.08.2023, 20:00