Zelensky al fronte di Bakhmut

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si è recato martedì a Bakhmut, località dell'est dell'Ucraina che prima del conflitto aveva 70'000 abitanti e che oggi si trova proprio al fronte e sotto attacco russo. Anche nel pieno della recente offensiva delle truppe di Kiev, è in quest'area che i soldati di Mosca hanno mantenuto la pressione con l'ausilio dei mercenari del gruppo Wagner, occupando diversi villaggi dei dintorni ma non la città di grande importanza strategica, nonostante mesi di logoranti bombardamenti e assalti che avrebbero provocato ingenti perdite su entrambi i fronti.

Zelensky vi ha incontrato e decorato dei soldati in quello che è stato probabilmente il più rischioso dei suoi spostamenti dalla capitale. Era già stato a metà novembre a Kherson, dopo il ritiro russo oltre il fiume Dnipro, e in seguito a Sloviansk, a poche decine di chilometri dal fronte orientale che in questo momento è il più caldo.

Scontri proseguono però anche in altre province, come quella della stessa Kherson, dove due giornalisti italiani hanno dichiarato che la loro auto sarebbe stata colpita ad Antonivka da fuoco russo proveniente dall'altra sponda del fiume. Uno di loro lamenta leggere ferite dovute a schegge di vetro.

In un video rivolto all'attenzione degli agenti dei vari servizi segreti, Vladimir Putin afferma intanto che la situazione è difficile in tutte e quattro le regioni dichiarate annesse in settembre, anche se solo parzialmente sotto controllo russo (oltre a Kherson, Donetsk, Luhansk e Zaporizhzhia). Putin insiste sulla necessità di agire contro "spie, traditori e sabotatori" attivi in quelle aree.