Natura e Animali

I super papà del regno animale

In occasione della festa dedicata ai papà, scopriamo alcuni dei migliori padri non umani

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Il maschio di rospo ostetrico si occupa delle uova fino alla loro schiusa

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Di: red. giardino di Albert/Christian Bernasconi 

In genere, quando si pensa ai maschi nel mondo animale, la sensazione è che siano poco impegnati nella cura della prole. Ma la realtà ci dice che, al contrario, è piuttosto frequente trovare papà premurosi e impegnati nell’accudire e crescere i propri cuccioli.

Secondo un detto latino “Mater semper certa est, pater autem incertus”, ossia la mamma è sicura di essere la madre visto che i piccoli (o le uova) li ha partoriti di persona. Il padre invece lo è un po’ meno. Dal punto di vista prettamente evolutivo, se non è sicuro di essere lui, al papà non conviene molto prendersi cura dei cuccioli. Nel caso non fossero i suoi, investirebbe tempo ed energia per favorire indirettamente la trasmissione dei geni di qualcun altro. Energia che potrebbe invece impiegare per creare una discendenza totalmente sua.

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I migliori papà del mondo animale

RSI Info 19.03.2025, 07:20

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  • Rete uno (Setteventi) - con Alice Pedrazzini e Axel Belloni

Tra gli animali non umani è quindi più facile trovare maschi fortemente implicati nel prendersi cura delle uova e dei piccoli quando i partner restano fedeli (si parla in questo caso di coppie monogame). In una coppia stabile, il maschio ha una maggior garanzia che i cuccioli siano i suoi. Occuparsene è dunque ideale anche dal punto di vista evolutivo. 

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Nei pinguini imperatori le cure parentali dei due genitori sono molto importanti

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Lo si osserva ad esempio in molte specie di uccelli, visto che la maggioranza è fedele ed entrambi i sessi si occupano dei piccoli. Oltre ai cigni e agli albatros, un padre virtuoso in natura è il maschio di pinguino imperatore. La femmina depone un uovo all’anno con grande fatica e un forte investimento di energia, dal momento che vive in un ambiente difficile come l’Antartide. L’aiuto del maschio è quindi fondamentale per permetterle di riprendersi dallo sforzo. Dopo averlo deposto, la femmina di pinguino imperatore mette l’uovo sulle sue zampe e lo consegna al suo partner con estrema delicatezza per non romperlo. Una volta ceduto l’uovo, va in mare a cacciare e a rimettersi in forze. Starà via per circa due mesi.

Sono quindi i papà a mantenere al caldo le uova appena deposte: le tengono in equilibrio sulle zampe affinché non entrino in contatto con il suolo gelato e le proteggono in un’apposita piega della pelle, una specie di marsupio. In questo lasso di tempo, i maschi non mangiano nulla e devono resistere alle difficili condizioni attorno al Polo Sud per permettere al piccolo di svilupparsi. Solitamente è il maschio a portare a termine la cova. Una volta che l’uovo si è schiuso, se la madre non è ancora tornata, il maschio può sfamare il nuovo nato con una secrezione densa molto nutriente. Se invece la femmina rientra prima, i papà pinguini riconsegnano l’uovo alla compagna e partono a loro volta a procurarsi il cibo.

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Anche nella rana di Darwin i maschi sono degli ottimi papà

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Troviamo esempi di super papà anche negli anfibi, come i maschi della rana di Darwin (Rhinoderma darwinii). Le femmine depositano le uova nel sottobosco, e quando le larve all’interno delle uova cominciano a muoversi, i maschi adulti le ingeriscono e le sistemano nella loro sacca vocale per incubarle. In pratica le tengono in bocca, le nutrono e le proteggono fino a quando lo sviluppo non sarà completato. 

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Christian Bernasconi alla scoperta degli anfibi del Parco regionale di Sciaffusa

RSI Info 26.02.2025, 14:43

  • Rendez-vous al Parco

Nella lista dei migliori papà animali c’è anche una specie di anfibio presente in Svizzera, ma solo a Nord delle Alpi: il rospo ostetrico (Alytes obstetricans), il cui nome non è stato scelto a caso. In questa specie sono i maschi a preoccuparsi delle uova e le portano con sé fino alla schiusa. Quando la femmina depone le uova, riunite in un filamento gelatinoso, il maschio le feconda e le avvolge sulle zampe posteriori. Preso così in consegna il prezioso carico, il maschio si allontana e poco più tardi riprende il suo richiamo, simile al suono di una campanella. Nelle notti successive può capitare che il medesimo maschio trovi una seconda compagna e si procuri una seconda ovatura. Rientrerà allora nel suo rifugio, dove trascorrerà nascosto al riparo le successive settimane. Alla fine di questo periodo, con le uova ormai pronte a schiudersi, s’incamminerà verso uno specchio d’acqua, dove le larve usciranno per continuare la loro vita in maniera indipendente.

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Nei cavallucci marini sono i maschi a "partorire"

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A gareggiare per il titolo di papà dell’anno ci sono i sorprendenti e affascinanti cavallucci marini. In questo caso i padri si occupano addirittura della gestazione e del parto. Dopo l’elegante corteggiamento che vede entrambi i partner coinvolti in una vera e propria danza, la femmina deposita le uova nella sacca ventrale del maschio, facendo così sembrare “incinto” il futuro papà. Una volta pronte, le uova si schiuderanno all’interno del maschio, che partorirà i piccoli con delle vere e proprie contrazioni muscolari.

E nei mammiferi? Sebbene la maggior parte dei rappresentanti di questo gruppo animale non pratichi la monogamia, anche qui ci sono specie i cui maschi si distinguono per le loro doti di papà. Ma non li elencheremo in questo caso, perché la speranza è che tra tutti i papà mammiferi, a spiccare per affettuosità, dedizione e qualità delle cure parentali siano soprattutto quelli umani.

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