NATURA E ANIMALI

Quei botti nemici degli animali

Il frastuono dei petardi disturba gli animali e nel peggiore dei casi può avere esiti fatali. Quali effetti hanno i rumori molesti sulla nostra fauna?

  • 31 dicembre 2024, 05:48
  • 31 dicembre 2024, 20:52
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Di: Red. giardino di Albert/Matteo Martelli  

Per chi possiede un animale domestico, non diremo nulla di nuovo. Ogni anno, la storia si ripete: da carnevale a Capodanno, senza dimenticare il primo d’agosto, i botti che riecheggiano a due passi da casa provocano uno stress importante per l’animale, cane e gatto in particolare. Eppure, non sono i soli a soffrire in queste situazioni. La fauna selvatica non può infatti trovare rifugio e protezione, e, più di tutti, può subire le conseguenze di questi momenti che per noi esseri umani rappresentano attimi di gioia e spensieratezza. 

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Boom, la scienza degli esplosivi

Il giardino di Albert 29.01.2023, 18:05

  • ©2022 NDR

Celebrazione ed esplosivi nella cultura popolare

Quello degli esplosivi e più in generale del rumore associati ai festeggiamenti, è un’antica tradizione che si ritiene servisse a scacciare gli spiriti maligni. Con il tempo, la disponibilità di materiali esplosivi a basso costo ha permesso di far entrare nella cultura popolare il loro utilizzo. Negli ultimi anni, però, è emersa una nuova sensibilità, che in Svizzera ha portato ad esempio un gruppo di associazioni ambientaliste a presentare l’iniziativa “Per una limitazione dei fuochi d’artificio”, che vieta l’uso e la vendita di fuochi, salvo deroghe concesse dai cantoni. Questo, non solo per proteggere gli animali, ma anche l’ambiente. Il Consiglio federale di recente ha raccomandato al Parlamento di respingere l’iniziativa, che dai primi sondaggi sembra però convincere oltre il 75% della popolazione elvetica.

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RG 12.30 del 24.01.2024 - La corrispondenza di Gian Paolo Driussi

RSI Info 24.01.2024, 12:38

Perché i botti sono un problema per gli animali

Veniamo dunque alla domanda iniziale: per quali motivo gli animali reagiscono in questo modo di fronte a rumori forti e improvvisi? La causa è da ricondurre innanzitutto alla loro sensibilità uditiva. Animali domestici come cani e gatti ma anche animali selvatici, come cervi, caprioli, lupi e orsi, hanno una soglia del dolore uditivo nettamente inferiore a quella umana, quest’ultima situata attorno ai 120 decibel. A titolo di esempio, il cane, con una soglia del dolore attorno agli 85 decibel e una percezione delle frequenze sonore tra i 15 e i 50’000 hertz (quelle dell’uomo si situano tra i 20 e i 20’000), è in grado di percepire nitidamente dalla distanza di 25 metri un suono che l’essere umano sentirebbe a malapena da circa 4 metri. Immaginiamoci quindi l’effetto che può avere il frastuono di un petardo o dei fuochi d’artificio.

La gamma di suoni che l’orecchio umano è in grado di percepire sono descritti dalla frequenza del suono (che può essere acuta o grave) e dall’intensità del suono. La frequenza viene misurata in Hertz (Hz) e l’intensità in decibels (dB).

Una necessità evolutiva

Questa sensibilità uditiva si è sviluppata in molti animali per ragioni evolutive: i rumori improvvisi, percepiti anche su lunghe distanze, possono essere interpretati come una minaccia imminente, e innescano quindi una reazione di fuga. Gli animali in natura possono inoltre perdere l’orientamento: nel 2021 i fuochi d’artificio durante la notte di Capodanno a Roma hanno provocato la morte di centinaia di uccelli, soprattutto storni, che hanno urtato degli ostacoli a seguito di una reazione incontrollata.

Come proteggere gli animali

Se per gli animali selvatici è difficile immaginare misure d’intervento mirate, gli animali domestici possono essere aiutare con semplici accorgimenti. Occorre innanzitutto osservarne i comportamenti: in cani e gatti, i primi sintomi evidenti sono tremore, ipersalivazione, respiro affannoso e dilatazione delle pupille. L’animale cerca un nascondiglio e tenta di fuggire. In questi casi, è importante tenere gli animali in locali insonorizzati, con le finestre chiuse e senza via di fuga. È altresì importante non rafforzare lo stato di ansia dell’animale dandogli troppe attenzioni: mantenendo un comportamento normale, il padrone dimostra che non ci sono pericoli reali da temere.

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