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Chacabuco, il campo dimenticato

Viaggio nel cuore del deserto di Atacama, dove 45 anni fa, furono imprigionati gli oppositori di Pinochet. Storie di sopravvissuti

  • 18 gennaio 2019, 06:45
  • 22 novembre, 23:18
04:48

I sopravvissuti di Chacabuco

RSI/Gilberto Mastromatteo 18.01.2019, 06:45

  • ©Gilberto Mastromatteo

Era una vecchia fabbrica per la produzione del salnitro. Venne trasformata in un campo di concentramento, con tanto di torrette di guardia, rete elettrificata e un campo minato. Il campo di Chacabuco. Siamo in Cile, deserto di Atacama, il più arido al mondo. Si calcola che siano stati quasi 2 mila i dissidenti politici transitati per queste celle tra l'11 settembre del 1973, giorno del golpe militare contro Salvador Allende, e il 1974.

Tra di loro Gato Gamboa, direttore del giornale dissidente Clarin; Luis Alberto Corvalán, figlio del segretario del partito comunista cileno e il cantautore folk Angel Parra, figlio di Violeta Parra, che all'interno del campo registrò clandestinamente l'album Chacabuco.

Vita nel campo di concentramento di Chacabuco

Tra il 1973 e il 1990 la dittatura militare guidata da Augusto Pinochet si è resa responsabile di circa 2 mila omicidi a sangue freddo e 40 mila sparizioni forzate. Decine di migliaia gli oppositori politici costretti all'esilio. Molti di loro sono passati da Chacabuco.

Oggi hanno costituito un'associazione.

Gilberto Mastromatteo

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