Cinquemila chilometri. A tanto ammonta, in Italia, il patrimonio di ferrovie dismesse. La Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta (FIAB) ha presentato una nuova ricerca che evidenzia un importante passo avanti in materia di riconversione delle ex ferrovie in ciclovie. A 10 anni di distanza dal suo precedente studio, si è passati dai 640 agli oltre 1000 km di percorsi ciclabili sorti su ex sedimi ferroviari. Si contano così 57 piste ciclabili nate su ex percorsi ferroviari in buona parte delle regioni italiane.
Il recupero di una tratta di ferrovia dismessa produce diversi vantaggi socio-economici e ambientali: si valorizza il territorio con ricadute economiche benefiche legate al ciclo-turismo, all'apertura di servizi e ad attività di accoglienza; viene favorita sempre più la mobilità sostenibile quotidiana; si evita il consumo di suolo pubblico; si incentiva la riqualificazione di vere e proprie opere d’arte, come gallerie, ponti, viadotti, caselli e stazioni, che rappresentano un importante patrimonio culturale e architettonico italiano.
L'azione di stimolo della FIAB e dei movimenti ambientalisti nei confronti dei decisori politici ha continuato a generare negli anni una maggiore sensibilità e a rendere più virtuose le amministrazioni locali. Una dinamica molto positiva dunque che però indica quanto sia ancora lungo il cammino della riconversione rispetto al patrimonio potenzialmente disponibile.
Dario Lo Scalzo