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Danzare contro la crisi

Sette anni dopo la rivoluzione dei gelsomini, la Tunisia continua a vedere partire molti dei suoi giovani, ma c'è chi resiste

  • 16 novembre 2018, 07:06
  • 22 novembre, 23:49
03:24

Un ballo per Tunisi

RSI/Ilaria Romano 16.11.2018, 06:30

  • ©Ilaria Romano

I Danseurs-Citoyens sono un gruppo di giovani artisti tunisini che ha iniziato a farsi notare a cavallo tra il 2010 e il 2011. La rivoluzione dei gelsomini era agli sgoccioli e portava con sé speranze e aspettative di una generazione scesa in piazza per chiedere la fine del regime e l’inizio di un’èra democratica. Si respirava gioia ed entusiasmo per strada, e nulla, meglio della danza, aveva il potere di esaltare questo stato d’animo.

Sono passati otto anni, le speranze rispetto a ieri si sono affievolite, strette in una crisi economica e sociale che è diventata una gabbia.

Non è facile essere giovani, oggi, in Tunisia. Il paese sta vivendo una fase di stallo, la disoccupazione giovanile sfiora il 40%, e così per molti l’unica strada percorribile è quella del mare. I tunisini arrivati in Italia nel 2018 tra il 1.gennaio e il 30 settembre sono, non a caso, 4.859. C’è però anche chi non ci sta e crede che un cambiamento sia possibile. È il caso dei Danseurs-Citoyens, che continuano a portare per strada la loro danza, o di Badr Baabou, architetto di professione e attivista per devozione, deciso più che mai a non voltare le spalle alla sua Tunisia.

Romina Vinci

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