I Danseurs-Citoyens sono un gruppo di giovani artisti tunisini che ha iniziato a farsi notare a cavallo tra il 2010 e il 2011. La rivoluzione dei gelsomini era agli sgoccioli e portava con sé speranze e aspettative di una generazione scesa in piazza per chiedere la fine del regime e l’inizio di un’èra democratica. Si respirava gioia ed entusiasmo per strada, e nulla, meglio della danza, aveva il potere di esaltare questo stato d’animo.
Sono passati otto anni, le speranze rispetto a ieri si sono affievolite, strette in una crisi economica e sociale che è diventata una gabbia.
Non è facile essere giovani, oggi, in Tunisia. Il paese sta vivendo una fase di stallo, la disoccupazione giovanile sfiora il 40%, e così per molti l’unica strada percorribile è quella del mare. I tunisini arrivati in Italia nel 2018 tra il 1.gennaio e il 30 settembre sono, non a caso, 4.859. C’è però anche chi non ci sta e crede che un cambiamento sia possibile. È il caso dei Danseurs-Citoyens, che continuano a portare per strada la loro danza, o di Badr Baabou, architetto di professione e attivista per devozione, deciso più che mai a non voltare le spalle alla sua Tunisia.
Romina Vinci