Nel vigneto Tenimento Dell'Ör ad Arzo, di proprietà dell’azienda vitivinicola Agriloro di Genestrerio, è in corso un esperimento a quattro zampe. Si sta sperimentando l’utilizzo delle pecore per la preparazione invernale dei terreni. Gli animali vengono lasciati pascolare nel vigneto, così che possano brucare l’erba, per fare in modo che a primavera si possa evitare almeno un passaggio con macchinari per pulire i filari.
Grazie a questo sistema gli animali, oltre ad essere una sorta di tagilaerba ecologico, garantiscono anche una concimazione biologica del terreno. "Vogliamo cercare di gestire il vigneto nella maniera più naturale e sostenibile possiible. Da alcuni anni abbiamo eliminato l'impiego di erbicidi. Ma abbiamo voluto andare oltre. E cosa meglio delle pecore? Lasciano il terreno pulito e concimato", spiega l’enologo dell’azienda Mattia Vossen.
"In Ticino - ci spiega il direttore di Ticinowine Andrea Conconi - sta nascendo una nuova tendenza: quella di mettere gli animali tra i filari, per avere una coltivazione più rispettosa dell’ambiente. C’è anche chi utilizza le galline come Ortelli di Corteglia e chi ha messo le oche come la Mondò di Sementina lo scorso anno".
La coltivazione totalmente bio in Ticino fa molta fatica ad imporsi. Questione di clima: è troppo piovoso. Non trattare la vigna è quasi impossibile perché si ammala.
Su circa 1'000 ettari di vigna in Ticino, ad oggi, sono solo 30 quelli certificati bio. "Siamo agli albori. E queste aziende sono dei pionieri", aggiunge Conconi. "Ma la sensibilità verso il bio c'è e nei prossimi anni crescerà", conclude.
Per i viticoltori un'annata difficile
Il Quotidiano 24.08.2020, 21:30