Una stagione relativamente lineare, di buona qualità e abbondante. È stata definita così l’annata viticola 2019 nella Svizzera italiana lunedì durante la tradizionale conferenza stampa della Federviti. Le basse temperature di aprile e maggio prima e la canicola e la siccità estiva poi, non hanno infatti influito negativamente sulle vigne, la grandine ha fatto pochi danni, così come la selvaggina, e anche a livello fitosanitario non sono stati riscontrati problemi acuti. A preoccupare il settore è però il consumo di vino in costante calo.
Si parla infatti, per i vini ticinesi, di un consumo diminuito complessivamente del 10% sull’arco di 10 anni (con punte di -22% negli ultimi anni). Il trend è generale e riscontrato in tutta la Svizzera, anche se nella Svizzera italiana le perdite sono in parte mitigate dalla crescita dei vini bianchi.
Il direttore di Ticinowine Andrea Conconi ospite a "2 in condotta" - 26.08.2019
RSI Info 26.08.2019, 14:17
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Una situazione che, sommata ad altre concause (campagne di sensibilizzazione, periodi di canicola che non invogliano il consumo e le promozioni sui vini esteri), hanno spinto i rappresentanti di Federviti e Associazione ticinese negozianti di vino, sotto il cappello dell'Interprofessione della vite e del vino, a mantenere il prezzo base di 4,15 franchi al kg per il Merlot (con una scala di calcolo del Malus in base al quantitativo raccolto rapportato alla media decennale). I produttori hanno quindi accettato la proposta dei vinificatori di destinare un contributo di 17 centesimi al kg a sostegno delle vendite, favorendo così il consumatore finale.
Ritornando all’annata 2019, dopo la vendemmia relativamente precoce dello scorso anno, quest’anno si prevede una data di raccolta nella media decennale, ovvero per le uve merlot nella seconda metà di settembre.
Nubi sul mercato vitivinicolo
Il Quotidiano 26.08.2019, 21:30