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Sognando l'indipendenza (2)

La "questione catalana" e il rischio di un ritorno al passato per l'Europa degli Stati nazionali visti dal prof. Christian Giordano

  • 17 novembre 2017, 07:07
  • 23 novembre, 03:37
Europa, Stati nazionali e spinte autonomistiche

Europa, Stati nazionali e spinte autonomistiche

  • ©Keystone

Scade alla mezzanotte di oggi, venerdì 17 novembre, il termine per la presentazione delle liste di partiti e movimenti che presentano candidati alla presidenza del governo catalano. Come leggere le relazioni tra Catalogna e Spagna e, ancora, come capire la posizione europea? Dopo il distinguo tra Stati fondati sulla consociazione e Stati nazionali, oggi il prof. Christian Giordano* distingue tra due tipi di Stati nazionali: la Francia e la Germania.

Francia e Germania, due prototipi di Stato nazionale

Si deve tener presente che l’ordine politico in Europa - e non solo in questo continente - è determinato fino ad oggi dagli Stati nazionali i quali, chi più chi meno, si ispirano a due modelli: quello francese e quello tedesco.

Francia, la patria aperta

Il modello francese è fondato sull’idea di nazione politica e quindi teoricamente è il risultato di un accordo politico o meglio di un contratto volontario tra i suoi membri. Secondo questa filosofia la nazione di tipo francese è una patria aperta nella quale le differenze culturali, etniche e religiose sono in teoria irrilevanti. Nel modello francese è quindi fondamentale la nozione di cittadinanza. In linea di principio ogni singolo individuo può divenire francese. La cittadinanza è quindi fondata su una scelta personale e non determinata da origini etniche. Ogni straniero può essere naturalizzato se è in grado di dimostrare che è riuscito ad assimilarsi ovvero se ha acquisito i valori politici e le abitudini quotidiane francesi. Come si vede già da questa sommaria presentazione il concetto di appartenenza etnica è in linea di principio assente. Per corroborare questa affermazione è importante menzionare il principio dello jus soli ovvero il diritto del suolo. Chi nasce in Francia otteneva dapprima incondizionatamente e oggi solo condizionatamente (ovvero dopo le riforme degli anni 90) la cittadinanza francese come conseguenza del fatto di essere nato sul territorio francese indipendentemente dalla cittadinanza e dall’appartenenza etnica dei propri genitori.

D’altra parte però lo Stato francese ammette solo a denti stretti la presenza di identità collettive di natura etnica e culturale sul suo territorio. Infatti, in Francia nonostante le attuali differenze di questo tipo sul suo territorio non riconosce diritti particolari per le sue minoranze. Si pensi qui soprattutto ai casi della Corsica e della Bretagna.

Germania, l'etnia di un popolo

Il modello tedesco di Stato nazionale resta a tutt’oggi, nonostante certe modifiche, indubitabilmente etnico. La nazione tedesca è fondata sull’idea di popolo ovvero una comunità di natura etnica. La conseguenza di tale concezione è che in linea di principio la nazionalità è fondata sull’origine etnica comune di tutti i suoi cittadini ovvero sulla genealogia. Chi è figlio/a di tedeschi ottiene la nazionalità tedesca dalla nascita. Si tratta dello jus sanguinis ovvero la nazionalità si tramanda attraverso il sangue ovvero di padre in figlio e così via. Ciò è valido anche per i tedeschi che per varie ragioni sono nati all’estero. I tedeschi chiamati in Russia sotto la zarina Caterina II durante il XVI secolo hanno riottenuto la nazionalità tedesca quasi automaticamente tornando in Germania dopo la caduta dell’Unione Sovietica. Essi hanno ricevuto la nazionalità sebbene fossero discendenti di matrimoni misti. D’altra parte i figli degli immigrati turchi, italiani, spagnoli ecc. nati e cresciuti in Germania hanno tuttora notevoli difficoltà ad ottenere la cittadinanza tedesca anche se sono perfettamente integrati nella vita sociale e nel mondo del lavoro. Lo jus sanguinis è alla base del carattere rigidamente etnico della nazionalità e quindi dello stesso concetto di nazione tedesca.

Due concetti, un'unica base

Se ora si comparano i due modelli di Stato nazionale si possono osservare certe differenze, ma anche vedere certe affinità. La differenza è connessa alla questione dell’appartenenza etnica. Lo Stato nazionale di tipo francese cancella, anzi rifiuta ogni tipo di identità etnica e quindi nega l’esistenza di differenze culturali nonché di minoranze sul suo territorio. Lo Stato nazionale di tipo tedesco accentua invece la diversità culturale, ma in forza di tale posizione esclude le minoranze dalla comunità nazionale. Insomma la differenza di gruppi culturali minoritari non esiste o gli individui che appartengono a queste comunità devono subire l’esclusione dall’appartenenza alla comunità nazionale. Queste due concezioni dello Stato nazionale che si sono diffuse nei paesi di tutta Europa sono in fin dei conti alla base degli attuali movimenti separatisti e regionalisti i quali però vorrebbero realizzare il proprio stato nazionale ispirandosi ai due modelli menzionati.

Christian Giordano*

*Professore emerito di antropologia sociale all’università di Friborgo, Dr. honoris causa delle università di Timisoara (Romania) e Tibilisi (Georgia). Attualmente è professore invitato presso le università di Kaunas (Lituania), Bucarest (Romania) e Bydgoszcz (Polonia). Ha insegnato anche presso la University of Malaya (UM) di Kuala Lumpur e presso la Russian State University of Humanities (RGGU) di Mosca.

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