Una ricerca dell’Università di Berna, svolta in collaborazione con l’Istituto Paul Scherrer, ha mostrato, che le particelle fini secondarie presenti nell’aria, rovinano i tessuti polmonari e indeboliscono le difese dell’organismo. Seppure i polmoni riescano ad eliminarle, in determinate casistiche sanitarie l’evacuazione polmonare non riesce e le particelle si depositano nell’apparato respiratorio indebolendolo ulteriormente.
Da oltre un decennio gli studi rilevano che le particelle hanno effetti nefasti sulla salute tanto che, secondo l’ultimo rapporto dell’Organizzazione mondiale della sanità, oltre 7 milioni di persone sono morte prematuramente nel 2012 a causa di eccessiva esposizione all’inquinamento atmosferico.
Le particelle fini emesse dai motori sono state oggetto di numerosi studi, quelle secondarie, generate dalla trasformazione dovuta al sole, sono ancora abbastanza sconosciute pur rappresentando fino al 90% delle polveri fini presenti nell’aria.
Red.MM/ATS/Swing