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Salute e sport, servono nuove palestre

Nel prossimo decennio in Ticino è previsto un radicale rinnovamento delle strutture risalenti agli anni ‘70 - Carobbio: “Momento difficile, ma ne abbiamo esigenza”

  • 10 febbraio, 06:44
  • 19 marzo, 09:02
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Ticino: gli investimenti nello sport e nelle scuole

SEIDISERA 09.02.2024, 18:33

  • Tipress
Di: SEIDISERA/Ierace/RSI Info 

Nei prossimi dieci anni in Ticino verranno realizzate 18 nuove palestre. La ragione di tanto fermento edilizio l’ha spiegata a SEIDISERA la direttrice del DECS Marina Carobbio: “Molte sono state costruite negli anni ‘70 e dal momento che si fanno questi risanamenti si coglie anche l’occasione per adattarle alle nuove esigenze. Da un lato il numero degli allievi è cresciuto, dall’altro c’è la necessità di rispondere con standard adeguati a esigenze che toccano sia il mondo della scuola ma anche tutto il settore extrascolastico”.

Da Mendrisio a Biasca, tutti i cantieri previsti

Nella mappa delle costruzioni ex novo risalta il cantiere del Liceo Lugano 3 che nascerà ad Agno, dove entro il 2030 sorgeranno quattro palestre nuove, una tripla e una singola. Sempre nel Luganese, un altro progetto di notevoli dimensioni sarà quello del comparto di Trevano che passerà da 6 a 8 palestre, con in più una nuova piscina da otto corsie.

Un altro comparto che amplierà la propria offerta è quello del Liceo di Mendrisio, che entro il 2031 ospiterà 5 palestre (ora sono 3). Anche nel Sopraceneri sono previsti lavori a Bellinzona, dove in zona Torretta verrà costruita una palestra tripla in sostituzione del Palabasket o il Palaponzio, come veniva chiamato una volta. Dei cantieri saranno aperti anche a Lodrino, a Locarno, a Gordola e, soprattutto, a Biasca, dove all’attuale palestra tripla si aggiungerà un’altra tripla e anche una piscina.

“Momento difficile ma ci sono delle esigenze”

Davanti a questo lungo elenco qualcuno potrebbe chiedersi se è compatibile con le difficoltà finanziarie attuali delle casse cantonali. Ne è consapevole la stessa consigliera di Stato: “Mi rendo conto che siamo in un momento difficile - dice Carobbio -, ma penso che una buona politica debba rispondere anche a delle esigenze del presente, tenendo conto degli effetti che ci saranno nel futuro. Quindi oggi noi abbiamo l’esigenza di risanare determinate strutture”.

Secondo la direttrice del DECS, “sarebbe sbagliato non considerare la necessità di investimenti per i prossimi anni. Io ritengo che anche in un momento di difficoltà finanziario bisogna definire delle priorità. Sicuramente in generale il settore della scuola è una priorità e se ci sono degli investimenti da fare bisogna considerare quali sono quelli prioritari”.

Un iter lungo dove non mancano gli ostacoli

Occorre anche ricordare che tutti questi progetti figurano nel Masterplan 2015-2031, già approvato dal Consiglio di Stato per tutte le strutture scolastiche. Alcuni progetti sono già partiti, mentre altri devono ancora affrontare l’iter classico previsto in questi casi. Un percorso sempre piuttosto lungo. Si parte dal DECS che segnala le proprie esigenze alla Sezione della Logistica, la quale si occupa di realizzare uno studio di fattibilità, che poi il Consiglio di Stato tramuta eventualmente in un messaggio al Gran Consiglio. La gara ad ostacoli prevede concorsi di architettura, attribuzioni di mandati, domande di costruzione, piani regolatori da rispettare, eventuali ricorsi. Infine bisogna superare la votazione in Parlamento. Pertanto le tempistiche possono variare e i ritardi sono sempre dietro l’angolo.

Per esigenze della scuola, ma anche dei sodalizi

Queste nuove strutture non accontentano naturalmente solo i bisogni degli allievi. Anche se la consigliera di Stato sottolinea di rispondere “in prima battuta evidentemente alle esigenze delle scuole, ho molto a cuore anche la S del mio dipartimento, lo sport. In questo ambito svolgo anche degli incontri con le associazioni e con chi si occupa di sport per comprendere quali sono le necessità. Proprio da parte dei Comuni, delle federazioni, delle associazioni sportive è uscita questa esigenza di avere dei progetti, soprattutto a livello regionale, che permettano di sfruttare tutte le sinergie possibili affinché queste strutture sportive possano servire a tutta la popolazione”. Con un occhio infine alla salute pubblica, perché “l’attività fisica si rivolge a tutti, dai giovani ai meno giovani, ed è sicuramente molto importante per il nostro benessere”.

                

                

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