Un gruppo di ricercatori internazionali, sotto la direzione dell'Università di Basilea, ha identificato una proteina che ha il potenziale per rallentare lo sviluppo del cancro al fegato. Potrebbe venire utilizzata quale biomarcatore per una diagnosi più rapida e migliori trattamenti.
Questo tipo di tumore colpisce in maggioranza maschi piuttosto maturi e sofferenti di una cirrosi che viene segnalata quando ha ormai raggiunto uno stadio molto avanzato, limitando così la speranza di vita.
La proteina, denominata LHPP, impedisce la proliferazione delle cellule cancerogene nel fegato. La sua assenza accorcia di due anni la vita del paziente, e il trattamento da praticare consisterebbe quindi nel ristabilirne la produzione, attraverso la genetica, in coloro che ne sono privi.
"È stupefacente – ha commentato Sravanth Hindupur, l'autore principale dello studio, nella nota diramata giovedì dall'Università basilese - il fatto che questa proteina sia presente nei tessuti sani e completamente assente in quelli tumorali".
ATS/Bleff